per tutti i sapienti e i saggi


Voglio riportare questa bellissima testimonianza di guarigione di cui il nostro Padre Emiliano ci racconta. Essa dimostra che la Potenza di Dio è più grande di qualsiasi saggezza...

Un giorno stavo mangiando quando qualcuno mi domandò indiscretamente :Padre, lei è sicuro di avere il dono della guarigione? Io non potei rispondere immediatamente, ma tutti mi guardavano aspettando la mia risposta, allora dissi: dunque, sono sicuro che ho la missione di evangelizzare, i segni e le guarigioni accompagnano sempre la predicazione del Vangelo, sempre, sempre. .
Io semplicemente predico e prego metre Gesù porta la sua guarigione nel cuore delle persone che ricevono l’annuncio. La mia comunità fa proprio questo, lavoriamo insieme. L’ultima parola del Vangelo di Marco è molto eloquente: Essi andarono a predicare ovunque, e il Signore operava con loro, confermando la Parola con i segni che la accompagnavano”. “Durante un ritiro in Quebec nel 1974 mi chiesero un resoconto sui segni che accompagnano l’evangelizzazione. La sala delle conferenze era piena, c’erano circa 2000 persone. Siccome c’era molto rumore nel corridoio, ho lasciato il mio quaderno sulla scrivania e sono andato io stesso a chiudere la porta. Nel corridoio c’era una donna sulla sedia a rotelle che non poteva camminare da 5 anni, la invitai ad entrare, ma ella mi rispose: io volevo entrare ma non mi hanno dato il permesso perché non posso camminare e la sala era già piena. Venga, le dissi, spinsi la sedia, chiusi la porta e cominciai la mia conferenza insistendo sull’ importanza di annunciare Gesù Risorto che sana, salva tutti gli uomini e le donne, e feci la testimonianza della mia guarigione” . “Feci la mia testimonianza, per sottolineare l’importanza di testimoniare le meraviglie del Signore nella nostra vita, in quel mentre una persona si alzò e disse: sono cristiano e credo in Dio ma sono anche medico e credo che prima di affermare di aver ricevuto una guarigione dobbiamo verificarlo con una diagnosi medica come si fa a Lourdes, per esempio. Padre Tardif rispose: “Lei come medico ha diritto a farlo ma quando una persona sente la guarigione, come nel mio caso, non si può aspettare che i medici gli dicano di dar gloria a Dio. Egli replicò dicendo che dovevamo essere molto prudenti e disse molte altre cose usando parole che io non capivo. Le sue argomentazioni erano come il ghiaccio che cadeva sull’assemblea anche perché io non ero in grado di contestare. Quando su tutti stava scendendo la “prudenza e la saggezza” tra virgolette, di questo medico, la signora sulla sedia a rotelle che io avevo fatto entrare sentì una forza che la sollevò e cominciò a camminare per il corridoio della sala. Per un incidente di automobile cinque anni e mezzo prima, aveva avuto una delicata operazione e le avevano asportato la rotula, pertanto, dal punto di vista medico non poteva ritornare a camminare, ma il Signore la rialzò tra gli applausi e l’ammirazione di tutti i presenti. Le persone piangevano e si congratulavano. Il suo nome era Helena Lacroix, venne al microfono e ci diede la sua testimonianza. Quando finì di parlare e mentre la gente applaudiva andai dal medico e glli chiesi se pensava dovessimo aspettare un esame medico per dare gloria a Dio. . Il medico si inginocchiò, era il più commosso di tutti, si sentiva imbarazzato e in colpa per avermi preso in giro. Io gli dissi: non si preoccupi, Dio voleva fare un grande miracolo oggi e l’ha usata per manifestare la sua gloria dicendo: Dal momento che Padre Emiliano non riesce a rispondere lo faccio io”.

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