Vivere la "Lettera agli ebrei"

Non riesco a dire con precisione il perchè, ma quest'anno ho voluto soffermare la nostra meditazione sulla Lettera agli ebrei. E' un testo complesso e di difficile lettura, ma ho voluto lo stesso entrare nei profondi significati di questo testo. Lo Spirito Santo mi ha mandato due speciali sacerdoti a spiegarmi il senso di questa lettera: Alfonso de Liguori e un suo figlio spirituale, il grandissimo teologo contemporaneo Francois Xavier Durrwell.
Con questi speciali aiuti, sono emersi dalla mia lettura 3 elementi: il sangue, il santuario, yom kippur.
Poichè so che durante
l'anno ci soffermeremo
a meditare su questi tre aspetti, ho voluto pensare ad un ritiro itinerante, così come d'altra parte è la Lettera agli Ebrei.
Padre Durrwell la definisce una lettera in cui avviene una dinamica ascensionale dell'uomo in Gesù che da Figlio entra nella morte, la vince, siede sul trono del Padre, offre il suo sangue e tutti gli uomini godono della grazia di cui il Padre lo riveste. Egli dice che al capitolo 2 versetto 9 si può sentire come anche la frase che racconta questo processo risenta della fatica della salita e poi della grazia della discesa. Così mi è venuto in mente di pensare ad un itinerario che ci potesse far vivere queste cose...
Cercando un pò sul web, ho notato che in Calabria erano "visibili" questi tre aspetti.
A Cosenza e a Paravati due donne speciali sono diventate
immagine del sangue di Gesù che scorre a fiotti sugli uomini. Attraverso la loro vita, queste due persone speciali hanno reso visibile cosa significa che Gesù sparge il suo sangue, che lo versa sull'umanità.
Madre Elena Aiello è la prima che abbiamo incontrato. Sarà beata il 14 settembre, un giorno di particolare glorificazione della croce e anche
il nostro (della fraternità) e mio compleanno. La cosa che mi ha colpito tanto è che quando le suore minime della Passione ci hanno aperto la porta della loro casa noi abbiamo incontrato Madre Elena. Ci sembrava che fosse lì e che ci parlasse di quello che Gesù voleva da noi attraverso i suoi carismi: la lotta contro il male, il valore della Messa e della settimana santa, il cuore di Gesù. Proprio l'emografia che rappresentava il cuore di Gesù mi ha commosso tantissimo: dalla sua pelle il sangue prende questa forma...
E poi c'è Natuzza...la comunione con lei è già consolidata ormai. La
conosciamo bene e io personalmente ho sperimentato la potenza della sua
intercessione davanti al Signore. Lì a Paravati, Natuzza, ci ha ricordato un passo importante della lettera agli ebrei: "Non dimenticate l'ospitalità; alcuni, praticandola hanno accolto degli angeli senza saperlo". Abbiamo sentito forte quanto sempre Gesù ci ricorda questo aspetto nelle nostre vite, nella fraternità, nella parrocchia. Vogliamo meditare molto in quest'anno su questa chiamata che abbiamo ricevuto...
Abbiamo poi visitato il monastero
di San Giovanni therestis: i monasteri ortodossi conservano la delimitazione che
il tempio ebraico aveva. C'è uno spazio accessibile a tutti e c'è un altro spazio, l'iconostasi a cui possono accedere solo i sacerdoti e i diaconi. Anche se Gesù, nel momento in cui si è consegnato al Padre ha consentito ad ogni uomo l'accesso al Santo dei Santi, è importante ricordare quale grande dono abbiamo ricevuto. Noi grazie al Signore, ci possiamo avvicinare come figli al trono del Dio inavvicinabile. Egli ha fatto di noi un popolo di sacerdoti!
Infine, abbiamo voluto avere un contatto ravvicinato con la
comunità ebraica della Calabria. Grazie alla guida di Antonio Sorrenti, uno storico ebreo, abbiamo visitato la giudecca di Gerace e la sinagoga di Bova Marina. Abbiamo varcato le soglie di quei luoghi dove probabilmente si è fermato Paolo nel suo itinerario verso Roma e dove probabilmente ha portato ai suoi
fratelli l'annuncio di Gesù.
Antonio ci ha anche regalato dei cedri bellissimi per la festa di Sukkot. Ci ha detto che sono quelli che i rabbini vengono a prendere in Calabria da ogni parte del mondo e che sono piantati proprio per la festa...
E' stato un itinerario pieno di stimoli e faticoso per noi da ogni punto di vista, ora, però che vi scrivo vi posso già testimoniare che sento già la pioggia di grazie che scendono dal nostro sommo sacerdote che è in cielo, Cristo Gesù...
Anche sulla nostra pelle abbiamo vissuto il percorso della Lettera che lo Spirito ci aveva proposto di meditare!!!


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