una comunione contro l'inferno

In questo post voglio condividere con voi un'esperienza realmente forte riguardo alla comunione dei santi che questo mese di novembre ci spinge ad esplorare in maniera più intensa.
Benedetto XVI alla fine del paragrafo 47 dell'enciclica Spe salvi afferma: "...dovremmo renderci conto che nessun uomo è una monade chiusa in se stessa. Le nostre esistenze sono in profonda comunione tra loro, mediante molteplici interazioni sono concatenate una con l'altra. Nessuno vive da solo. Nessuno pecca da solo. Nessuno viene salvato da solo. Continuamente entra nella mia vita quella degli altri: in ciò che penso, dico, faccio, opero. E viceversa, la mia vita entra in quella degli altri: nel male come nel bene. Così la mia intercessione per l'altro non è affatto una cosa a lui estranea, una cosa esterna, neppure dopo la morte. Nell'intreccio dell'essere, il mio ringraziamento a lui, la mia preghiera per lui può significare una piccola tappa della sua purificazione. E con ciò non c'è bisogno di convertire il tempo terreno nel tempo di Dio: nella comunione delle anime viene superato il semplice tempo terreno. Non è mai troppo tardi per toccare il cuore dell'altro né è mai inutile. Così si chiarisce ulteriormente un elemento importante del concetto cristiano di speranza. La nostra speranza è sempre essenzialmente anche speranza per gli altri; solo così essa è veramente speranza anche per me. Da cristiani non dovremmo mai domandarci solamente: come posso salvare me stesso? Dovremmo domandarci anche: che cosa posso fare perché altri vengano salvati e sorga anche per altri la stella della speranza? Allora avrò fatto il massimo anche per la mia salvezza personale".
Ci siamo messi davanti al trono dell'Agnello perchè inviasse su di noi lo Spirito Santo che ci consentisse di dare una risposta a questi due fortissimi interrogativi che il papa pone alla Chiesa.
Una risposta molto importante la dà Maria a Fatima: "Pregate, pregate molto e fate sacrifici per i peccatori. Badate che  molte anime vanno all’ inferno, perché non vi è chi si sacrifichi e preghi per loro". 
La comunione di cui parla il papa mi ricorda la grazia del ministero sacerdotale che la discesa dello Spirito Santo ha concesso alla chiesa di Gesù. Il sacerdote fa comunione con Gesù offrendo il Suo sacrificio  per perdonare i peccati. Noi tutti abbiamo questo compito. La preghiere che l'angelo e Maria insegnano a Fatima sono preghiere di richiesta di salvezza e di conversione. 
La Messa è il momento privilegiato per far arretrare l'inferno, per chiedere alla misericordia di Dio di far scendere sulle anime la potenza del Sangue di Gesù. Mi colpiscono le parole di Maria: nessuno offre sacrifici e preghiere per i peccatori...così cresce l'inferno...
Perdere la nostra identità di cristiani nello Spirito Santo provoca la crescita dell'inferno...
Questa cosa mi scuote molto.
Altro scossone. Il papa dice: Le nostre esistenze sono in profonda comunione tra loro, mediante molteplici interazioni sono concatenate una con l'altra. Nessuno vive da solo. Nessuno pecca da solo. Nessuno viene salvato da solo. Continuamente entra nella mia vita quella degli altri: in ciò che penso, dico, faccio, opero. E viceversa, la mia vita entra in quella degli altri: nel male come nel bene. Così la mia intercessione per l'altro non è affatto una cosa a lui estranea, una cosa esterna, neppure dopo la morte.
Quando lavoro sulla guarigione intergenerazionale mi accorgo di questa interazione e di quanto dolore ci sia nella vita delle persone per relazioni che non sono diventate comunione. I danni prodotti dal peccato fanno entrare un dolore nella vita delle generazioni successive e nelle relazioni circostanti che, purtroppo, in moltissimi casi produce altro peccato e, soprattutto mancanza di perdono. La chiesa ci insegna a pregare per coloro che sono stati in relazione con noi, anche perchè la potenza della grazia del Sangue di Gesù possa portare riconciliazione. Il Signore ci ha fatto una grande promessa; ci fa bene leggerla al capitolo 18 del profeta Ezechiele. Essa si realizza nell'effusione dello Spirito Santo che ci trasforma in amore e scrive la legge di Dio nel nostro cuore. La comunione dei santi in Gesù ci aiuta a diffondere il bene al di là del tempo, non per una nostra richiesta, ma perchè Gesù è il sacerdote che offre al Padre il suo sacrificio per sempre, per tutti, per ogni generazione.


Al di là di qualsiasi altra cosa, la chiesa ci insegna l'importante pratica di offrire il sacrificio della Messa per i defunti lasciando che la loro anima sia lavata dal Sangue misericordioso di Gesù. Ormai, il venerdì per noi è diventato un momento importante per pregare nella comunione dei santi e chiedere la benedizione per mille generazioni.
Una cosa sentiamo: è necessario approfondire maggiormente la grazia della potenza del sacrificio del Signore nella comunione della Messa, della preghiera,  dell'esercizio del perdono, di un cammino di vita nuova nello Spirito Santo.
Il nostro piccolo gruppo sente fortemente di imitare la comunione che è nella Trinità per il trionfo della chiesa di Gesù. E proprio per questo abbiamo di nuovo affidato e consacrato le nostre vite a Gesù attraverso il Cuore Immacolato di Maria perchè la grazia della riconciliazione del sangue del nostro Salvatore possa portare la salvezza e il Paradiso a tante anime.
Se senti di voler scoprire questa grazia di Gesù insieme a noi vieni il venerdì alla Messa delle 18.30. Gesù in quel giorno offre la sua vita per la salvezza di molti, vieni a presentare la tua offerta di amore ed Egli salverà te e chi ami...

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