ecco perchè noi preghiamo per Israele

Ieri, 17 gennaio, si è aperto il grande novenario di preghiera per l'unità dei cristiani. Profeticamente la chiesa ci fa pregare, in questo primo giorno, per la prima grande divisione della chiesa di Gesù, quella nata ancora prima della resurrezione del Signore con una parte del suo popolo.
Come ho raccontato ieri ad una suora, per me non c'è stato un giorno in cui ho compreso intellettualmente la necessità di questa preghiera, perchè, fin da quando ero bambina, nella mia parrocchia si viveva questa tensione amorosa. Crescendo poi, è cresciuta con me e fa parte del mio modo di vivere la fede in Gesù.
Quando siamo arrivati a Ponticelli, io ho notato, invece, un atteggiamento diverso. La comunità parrocchiale ci segue in questo cammino, lo approfondisce, ma non lo vive. Manca l'amore...
Per comprendere cosa voglio dire seguitemi un attimo...
Provate a ritagliarvi un attimo di tempo oggi per leggere la Parola del signore nella Lettera di Paolo ai Romani dal cap.9 al cap.11. Paolo esprime un desiderio nel cuore, una passione, una profezia. Innanzitutto, Egli parla per amore...
Poi, raccomanda una cosa a noi che abbiamo ricevuto la grazia di incontrare Gesù: "Non vantarti contro i rami"(Rm11,18). Tante volte ci sentiamo forti della nostra scialba fede e ci dimentichiamo chi siamo e da dove veniamo. Se Pietro e Paolo non fossero venuti qui da noi in Italia a portare la fede, probabilmente saremmo ancora rimasti ad adorare sole, luna, vino, immagini varie della fertilità etc. La nostra fede ha un albero genealogico! Lo sappiamo bene, se un membro dell'albero non ha incontrato Gesù tutto l'albero soffre.
Paolo ci fa ancora una promessa e una profezia: "quando saranno entrate tutte le genti, tutto Israele sarà salvato", questa riammissione comporterà "una vita dai morti".
Nel post precedente, abbiamo meditato insieme sul Libro della vita dell'Agnello. Essere scritti in quel libro significa straripare nella grazia di Dio. Noi non sappiamo cosa succederà quando Dio leggerà il nostro nome, ma Paolo ci ha rivelato cosa succederà quando tutto Israele prenderà consapevolezza del potere del'Agnello: i morti risorgeranno...
Ecco, perchè è urgente che tutta la chiesa non dimentichi il ministero della misericordia di Dio che il Signore Gesù le ha affidato, soprattutto per Israele. Quando tutto Israele dirà sì, Egli verrà e i morti risorgeranno. Solo allora la nostra vittoria sarà completa!
Il nostro P. Raffaele ieri ha avuto un'idea eccezionale: ha invitato a pregare con noi in parrocchia il cardinale Crescenzio, il pastore della chiesa di Napoli, perchè, con lui una ventata di Spirito Santo, potesse accendere nel profondo dei cuori questa passione. E'stato un vero momento di grazia e di comunione. Noi abbiamo pregato una danza di invocazione allo Spirito Santo, perchè è lo Spirito che guida alla Verità che è Gesù. Il cardinale dopo la celebrazione mi ha detto: "Non ti fermare con questo ministero della danza. Portalo avanti!". 
Dopo la celebrazione, infine, alcune persone della nostra parrocchia sono venute a confessarmi che non avevano mai capito il mistero di Israele fino a quel momento. Sul momento sinceramente sono rimasta interdetta: non potete immaginare gli sforzi pastorali che vengono fatti in questo senso!
 Poi oggi, il Signore mi ha fatto comprendere che quelle persone non avevano mai vissuto l'amore per Israele come ieri.
Grazie Spirito Santo, grazie di essere venuto in maniera straripante nella benedizione del nostro vescovo Crescenzio!

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