Il libro della vita dell'agnello

Sono innamorata del libro dell'Apocalisse. Lo trovo meraviglioso e pieno di "cielo". Ci siamo soffermati a meditare su un aspetto avvincente di questo libro che si ricollega a Yom Kippur, la festa del Signore che insieme al sangue e al santuario fa parte del nostro cammino spirituale di quest'anno.
Al termine della festa di Yom Kippur ci si rivolge un augurio dalla potente carica profetica: "Possa tu essere scritto nel Libro della vita".
Mi fanno venire i brividi le lacrime di Giovanni, che vede questo libro nelle mani di Dio, ma nessuno può aprirlo.  E'una visione complessa e scioccante: questo libro ha in sè qualcosa di vitale per far piangere Giovanni. Ecco, però, quella splendida affermazione dell'angelo che fa fuggire ogni male: "Non piangere più ha vinto il Leone della tribù di Giuda..."(Ap. 5,1-5). Egli aprirà il libro.
Se andate più avanti nella lettura, Giovanni ci illustra qualcos'altro di questo libro: chi è scritto in questo libro non adorerà la bestia e, alla resurrezione dei morti, non conoscerà lo stagno di fuoco. Mi sono molto interrogata e ho molto letto sull'argomento in questi giorni e prometto che continuerò a farlo per condividere insieme a voi quello che il Signore vorrà dirci.
Al capitolo 20 dell'Apocalisse (da 12 in poi), in particolare, c'è qualcosa che ha attirato la mia attenzione: tutti vengono giudicati sulle opere, ma nello stagno di fuoco viene gettato solo chi non è scritto nel Libro della vita. Provate a leggere e invocate lo Spirito Santo...
Cosa vi suggerisce il Signore?
A noi ha suggerito che, malgrado sulla terra vi siano persone che fanno opere buone e opere cattive, nella Gerusalemme celeste entrerà chi è scritto in quel Libro. Quel libro è definito "libro della vita dell'Agnello".
Io ho immaginato un libro in cui è scritta la vita di Gesù che continua nello Spirito Santo in coloro che sono suoi. Essi continuano a mostrare che l'Agnello immolato è vivo perchè nella loro vita è visibile il Signore. Le loro opere non sono solo buone; sono sante.
Quando è Maria è apparsa a Ponticelli alla veggente Mirjana il 2 febbraio 2010 ci ha detto: "Siate perfetti". Questa frase che Gesù stesso dice nel Vangelo mi è sempre suonata molto strana perchè gran parte del mio lavoro si basa sullo sforzo di rimuovere un'ingiunzione di perfezione che produce tanto dolore e male nelle persone.


Ma oggi ho capito che Dio non ci chiede di essere perfetti, ma di ospitare il suo Spirito nella nostra vita. Egli è perfetto, noi, consentendogli di vivere in noi, saremo solo la dimostrazione che l'agnello immolato siede sul trono del Padre in Cielo, ed è anche qui per portare a termine la sua vittoria nel tempo e nella creazione.
Poi, però, nel giorno del giudizio avverrà qualcosa di grande: "Colui che possiede i sette spiriti di Dio ci riconoscerà davanti al Padre e ai suoi angeli"...(Ap. 3,5)
Solo immaginare la scena mi riempie di commozione...
"Possa anche tu che leggi questo post essere scritto nel libro della vita"...

Commenti