Tutti santi e "Fratelli tutti"

 Il mese di novembre porta noi cristiani a guardare ai santi e alle realtà ultraterrene

Il modo in cui guardiamo ai santi, o meglio, ci relazioniamo con i santi influisce molto sulle nostre possibilità di santità. Persone come me, ad esempio, non potrebbero mai pensare di poter essere santi se coloro a cui guarda sono troppo "semidei"

Io ho avuto la fortuna di trovare sul mio cammino dei santi che hanno sempre cercato di aggiustare il mio pensiero troppo poco umano di santità. Vi faccio un esempio: proprio nel mese di novembre dell'anno scorso, sono stata a Pietrelcina, la città natale di Padre Pio. Da lui, io mi aspettavo solo cose piuttosto ultraterrene. Invece, mentre salivamo le scale per visitare la sua casa natale, proprio poco prima dell'ingresso, c'era una frase che mi ha rapito. Ora non la ricordo letteralmente, ma dice più o meno così: non guardare troppo alle cose alte o angeliche, ma stai nella tua umanità e allora sarai vicinissimo al Signore. 



Davanti a quella scritta, mi sono venute in mente una schiera di persone, che non hanno nessun compito nelle chiese, ma che conosco personalmente e la cui santità mi ha sempre edificato. E ho capito!

E' quella la sfida di Gesù portare l'umano in cielo, mentre la nostra è smettere di voler essere come Dio, perchè questo dono ci è stato già concesso. E', però, un dono, non un merito...

La fruizione di questo dono ci porterà anche a sentirci "fratelli di tutti e di ogni creatura". Circa un mese fa, papa Francesco ci ha donato una nuova lettera enciclica, il cui tema centrale è la fratellanza. Il titolo "Fratelli tutti" è tratto dalla lettera di un altro grande santo, Francesco d'Assisi. Egli, proprio perchè profondamente umano, ha visto, in tutti e in ogni creatura, un fratello. Francesco era parte di quel "noi" che il papa invoca come nuovo modo di essere dell'umanità. 

Così, quando lo Sposo verrà, ci dirà quelle parole di immensa dolcezza: "Venite benedetti dal Padre mio..." (Mt.25,34) e ci donerà la felicità di "essere simili a lui" (1Gv 3,2)  nella felicità eterna.





Maranathà, vieni Signore!


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