Dio come noi: proprio come me, proprio come te!

La storia che stiamo vivendo ci fa fare l'esperienza di essere il popolo che camminava nelle tenebre di cui Isaia parla al capitolo del suo libro. Sono ormai due anni che, alle difficoltà personali, familiari, relazionali, lavorative, si aggiunge una pandemia terribile che non accenna a finire. Io ho sentito davvero di camminare nel buio in questo tempo, insieme alle persone di tutta la storia che ci precede. Lo sentivo questa notte mentre camminavo a piedi per le strade del mio paese deserto per andare alla Messa di Natale. Pensavo al buio che circondava Maria e Giuseppe con cui abbiamo camminato in questo avvento e come loro volevo andare fino in fondo per vedere il Redentore. E lì alla stalla, ecco il Consigliere Ammirabile, il Dio Potente,il Padre per sempre, il Principe della Pace! E' un bambino che è stato messo in una mangiatoia, perchè non ha neppure un posto dove stare.
Metto tutto nelle stessa frase per farvi rendere conto di quanto sia stridente con la nostra logica:il Consigliere Ammirabile, il Dio Potente,il Padre per sempre, il Principe della Pace è un bambino che è stato messo in una mangiatoia, perchè non ha neppure un posto dove stare. Ha bisogno di tutto, altrimenti non sopravvive, eppure ci invita a fidarci di Lui! Se abbandoniamo per un attimo la logica e ascoltiamo l'amore, quell'amore di cui il nostro cuore ha bisogno, ci rendiamo conto che quello che vogliamo da chi amiamo è proprio che stia con noi, che cammini con noi nella vita. Ed è qui, alla porta di quella stalla, che puoi aprire le tue braccia come Maria, Giuseppe, come i pastori oppure odiare Dio perchè non è venuto a risolverti i problemi oppure è venuto a crearteli, come per Erode.
In una delle danze di Natale, che abbiamo vissuto a Ponticelli, abbiamo fatto fare un gesto ispirato al canto di Natale di S.Alfonso.Una delle strofe dice così:Se magnajeno li pedille co vasille 'mprimma e po chelle mmanelle, a ll'urdemo, lo musso e 'e mascarielle. Tradotto in italiano vuol dire che i pastori riempirono di baci i piedini, le manine, la bocca e il visetto del neonato Gesù.
In questo avvento, abbiamo meditato con delle immagini bellissime l'umanità e la tenerezza di Maria e Giuseppe, i genitori che Dio si è scelto per crescere. S. Alfonso ci dice che, davanti a quel Bambino, al bambino bisognoso che è l'umanità in cui il Re vuole che lo vediamo, si può avere solo un atteggiamento: la tenerezza.
Dio aveva già l'adorazione degli angeli, si è voluto fare uomo, perchè voleva l'amore degli uomini. E io in questo Natale ho capito che è voluto diventare come noi per essere amato da noi, perchè l'Amore vero è solo questo: essere amati perchè si è lì. Oggi, quella stalla, è davanti a te. Se vuoi, puoi amarlo! Forse non cambieranno le cose, ma lo Spirito Santo cambierà te e tu cambierai le cose! Buon Natale! Maranathà, vieni Signore!

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