La posta in gioco è la vita

La Quaresima 2022 è cominciata con venti di guerra geograficamente troppo vicini per voltare la faccia dall'altra parte. Il capitolo del covid non è ancora terminato nel libro della storia di questo terzo millennio, che ne sta iniziando, contemporaneamente un altro. Le insidie e i pericoli che si celano dietro questa guerra hanno costretto l'Europa e i potenti del mondo a prendere in considerazione le sofferenze del popolo ucraino. Non mi voglio cimentare in discorsi di geopolitica o di valutazione storica, perchè non ne capisco troppo. Da pedagogista e da essere umano che guarda criticamente il mondo in cui vive, mi sento di condividere con voi che il problema di questo nostro tempo è la considerazione della vita.
Noi cristiani, così come il resto del mondo, perdiamo di vista due aspetti caratteristici della vita: la fragilità e l'eternità. Lo Spirito Santo mi ha donato una parola dalla Prima Lettera di Giovanni. Sono i versi da 1 a 3 del primo capitolo. Ve li riporto: "Ciò che era fin da principio, ciò che noi abbiamo udito, ciò che noi abbiamo veduto con i nostri occhi, ciò che noi abbiamo contemplato e ciò che le nostre mani hanno toccato, ossia il Verbo della vita (poiché la vita si è fatta visibile, noi l'abbiamo veduta e di ciò rendiamo testimonianza e vi annunziamo la vita eterna, che era presso il Padre e si è resa visibile a noi), quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunziamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi. La nostra comunione è col Padre e col Figlio suo Gesù Cristo". Sono convinta che sia questo l'itinerario da fare in questa Quaresima.
Il Verbo della Vita è venuto a rivelare a ciascuno di noi quanto la vita e la divinità di Dio si stiano manifestando in noi e per noi. E' per ciascun uomo questa rilevazione. Non è questione di accordi o di diplomazie. E' questione di dignità delle persone, delle vite, delle storie. Di quanto le persone siano sacre. Se non ci apriamo a questa esperienza, penso che niente ci convincerà a lasciare in vita un'altra persona, perchè finiamo per trattare la vita come un gioco on line in cui conta solo quanto io riesco ad accumulare, a guadagnare e a diventare potente. La vita quotidiana, purtroppo, ci insegna che questo comportamento è frequentissimo. La fragilità e l'eternità della vita, mia e degli altri, non si considera più. Il rischio è la nostra estinzione come specie e la "seconda morte" spirituale per noi che crediamo nella vita eterna. E allora cominciamo questa quaresima ascoltando,vedendo, toccando, contemplandoil Verbo della vita. Egli ci insegnerà la comunione che è il segreto della vita. Sono sicura che questo itinerario ci porterà alla vittoria e alla vita vera. Maranathà, vieni Signore!

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