Per un maggio audace

Mi è piaciuto molto che il Papa abbia affidato alla preghiera della chiesa, in questo mese di maggio, i giovani. La sua intenzione associa i giovani a Maria affinchè la prendano ad esempio. Lo stesso Gesù, dalla croce, unisce in un rapporto speciale Giovanni, probabilmente il più giovane tra i suoi apostoli, e la Madre. Penso che dovremmo metterci in ascolto di tutti i giovani santi che hanno vissuto, come Giovanni, sulla loro pelle questo rapporto speciale con la Madonna. Essi ci guiderebbero a rinnovare la nostra devozione mariana.
Quando io ero giovane, per esempio, trovavo la devozione mariana poco interessante, poco innnovativa e a volte anche spaventosa. Mi angosciava la teatralità di alcune esperienze di devozione popolare e il rosario mi sembrava una preghiera cantilenata dalle vecchiette della parrocchia. La Madonna in tutto questo non c'era proprio. Poi ho scoperto la Madonna che Gesù mi aveva messo in casa, la Vergine di Pugliano. Avevo 14 anni quando quella statua ha cominciato ad interessarmi. Piano piano, mi si dispiegavano innanzi delle simbologie e dei legami con la Parola di Dio che erano il modo con cui Maria parlava a me. Quella antica immagine, potente ed archetipica, entrava nel mio linguaggio, in quello che sono e nella realizzazione di quello che voglio essere. Così, spontaneamente, mi sono avvicinata al Rosario contemplativo ed ora, anche se con un pò di fatica, riesco a pregarlo anche insieme ad altri che non lo pregano proprio come me. Ho fatto questa parentesi per raccontare la mia esperienza personale, perchè credo che "a casa", cioè nell'essere profondo di ciascun giovane, Gesù abbia messo Maria. E' importante, quindi, che ciascuno scopra e possa condividere nella chiesa, ciò che Maria gli suggerisce nell'intimo.
Molte volte ci aspettiamo che le profezie bibliche si realizzino alla fine dei tempi e sarà così, però, esse si realizzano anche ogni giorno, fino alla venuta del Signore. Ogni giorno, nella vita dei nostri figli, possiamo assistere alla meraviglia che Gioele ci racconta: "diverranno profeti i vostri figlie e le vostre figlie"(Gl.3,1). Il Vangelo che abbiamo ascoltato domenica, proprio all'inizio di questo mese di maggio,continua con una domanda che Pietro fa a Gesù su Giovanni: "Signore, che sarà di lui?"(Gv.21,21). A volte, come Pietro, anche noi ci preoccupiamo dei nostri giovani, ma non diamo loro voce. Facciamo fatica a lasciare Gesù e Maria nelle loro mani, come, invece, Gesù e Maria vogliono che si faccia. La storia di alcuni dei più grandi santi di questo secolo ne è la prova: Bernadette di Lourdes, i bambini di Fatima, il beato Carlo Acutis... In sostanza, da questo mese di maggio in poi, io vi propongo di essere audaci: mettete Maria e Gesù nelle mani dei giovani e non abbiate paura di ciò che Gesù e lo Spirito vogliono operare per il rinnovamento della chiesa! La Bibbia ci insegna che a quel ragazzo a cui Gesù ha affidato sua madre, è stata data dallo Spirito Santo anche l'ultima e più bella profezia:le nozze dell'Agnello con la Chiesa. Infine, proprio attraverso di lui ci ha insegnato a gridare: Maranathà, vieni Signore!

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