Non spegnete lo Spirito

Quest'anno, in maniera speciale, in questo giorno, lo Spirito Santo è venuto su di noi, sulla chiesa e sul mondo. Nel momento in cui lo Spirito Santo arriva fa nuove le cose e, proprio come è successo a Gerusalemme, circa 2000 anni fa, davanti alla novità la comunità assume posizioni per capire cosa stia accadendo. Ci sono quelli che guardano a coloro che hanno ricevuto lo Spirto Santo come a degli ubriachi, ci sono quelli che non dicono niente, ma si organizzano di nascosto per perseguitare, ci sono quelli che vogliono essere battezzati per vivere l'esperienza dell'ebbrezza dello Spirito. Capire che posizione assumiamo quando arriva lo Spirito Santo ci fa capire se stiamo andando nella stessa direzione di Dio che si muove sempre. Io mi sono innamorata dello Spirito Santo per la novità che porta. Come dice il salmo 117, l'opera del Signore fa meravigliare i nostri occhi. In una realtà e, permettetemelo, in una chiesa dove tutto è iper-organizzato, lo Spirito Santo nuovamente ci meraviglia. Non solo fa cose inaspettate,ma decide dove andare, chi investire dei suoi doni, cosa mettere in luce e cosa oscurare in una maniera incontrollata.
Naturalmente, capisco che seguire questo Spirito Santo non è proprio comodo e confortevole oppure equilibrato, ma credo che il motore della conversione e del rinnovamento si avvii proprio così. Mi piacerebbe chiedere a ciascuno di voi, nel momento in cui leggerete questa pagina: "Quante cose nuove, nell'ultimo anno, ti sei spinto a fare?" e anche "Quante novità, quest'anno, hai introdotto nel tuo cammino ecclesiale?". Ascoltiamo la voce dello Spirito Santo in noi che ci spinge ad assecondare la sua azione di rinnovamento e lasciamoci trascinare come la sposa del Cantico. Non spegniamo la novità!
Una voltà poi che ci siamo fatti prendere dalla novità che lo Spirito Santo ci ha messo nel cuore, dobbiamo parlare lingue nuove. Tranquilli, non intendo che dobbiate frequentare un corso di lingue, ma di adottare linguaggi nuovi per arrivare ai nostri interlocutori. Il giorno della nuova Pentecoste, la pentecoste cristiana, gli apostoli parlavano le lingue di tutte quelle popolazioni che erano si ebree di fede, ma, ormai, parlavano lingue e appartenevano a cultura differenti. Secondo me, questa spinta a parlare nuove lingue oggi potrebbe riguardare le generazioni diverse, le identità sessuali diverse, le nuove tecnologie e tutti coloro che si aspettano di ascoltare la buona notizia che Gesù ci è venuto a portare. Anche qui, posso capire tutte le difficoltà del caso, uno, magari, nella propria lingua è esperto e padrone. Parlare lingue nuove ci fa sentire poco sicuri di noi stessi, mette in crisi la nostra capacità di gestire le situazioni e ci fa sentire come bimbi piccoli. L'elenco di popoli che è fuori dal tuo cenacolo si aspetta di sentire, nella sua lingua, l'annuncio delle opere grandi di Dio. Quando lo Spirito Santo è arrivato, in maniera potente, al mio paese, molti analfabeti hanno imparato a leggere e scrivere, perchè volevano un rapporto diretto col Signore nella sua Parola!
Quando arrivano le novità e i doni, quando ci si muove con lo Spirito, arriva qualcosa di strano. Molte volte la chiesa non arriva sempre a riconoscere cosa lo Spirito sta facendo. Almeno nel mio caso, si insinua una tentazione che magari si esprime in modi diversi, ma suona più o meno così:"Fatti le cose tue, per fatti tuoi, nel tuo giro del resto fregatene". A voi viene questa tentazione? A me più volte in un giorno solo! Credo, però, che se i nostri doni appartengano al Signore, noi dobbiamo spenderli per la chiesa, che per quanto possa non piacerci, è di Gesù! Io ho scelto di assumere l'atteggiamento di Paolo nelle lettera ai Galati. Nel capitolo 2 della Lettera ai Galati, Paolo riguardo all'accoglienza dei non circoncisi si esprime così: "Ma quando Cefa venne ad Antiochia, mi opposi a lui a viso aperto perché evidentemente aveva torto."(Gal.2,11) Paolo avrebbe potuto lasciare le cose così e gestirsi in autonomia "la sua chiesa", ma lotta a viso aperto perchè la novità che lo Spirito propone sia per tutta la chiesa di Gesù e non solo per chi segue lui. Il modo che vi ho descritto è quello che mi appartiene per carattere, ma sono sicura che lo Spirito Santo saprà suggerire a ciascuno la modalità più giusta e santificante di lottare per ciò che Egli suggerisce alla chiesa. Maranathà, vieni Signore!

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