Due Cuori per arrivare "dentro i cuori"

La festa dei Cuori di Gesù e di Maria, che abbiamo celebrato rispettivamente ieri e oggi, è motivo per me di condivisione con voi del senso e del legame di questo blog con la spiritualità del Cuore di Gesù, a cui poi successivamente si è ispirata anche quella del cuore di sua Madre. Non sono brava a seguire le devozioni: quello che condividerò, quindi, non è legato a una pratica devozionale, ma ad una lettura, anche spirituale, di quello che vivo e che vorrei mettere a disposizione di tutti. Il cuore per noi non è solo un muscolo vitale, ma, in forma ampia, è la sede dei sentimenti, delle emozioni e delle relazioni. Mi piace tanto che, incarnandosi, il Signore abbia voluto prendere un Cuore e risorgendo, abbia voluto portare nel Santo dei Santi di Gerusalemme nuova lo stesso Cuore, il Cuore ferito per amore.
Noi cattolici crediamo che anche Maria, per dono di Dio e come anticipazione di quello che succederà a noi tutti, sia in Cielo con quello stesso Cuore che il sepolcro non ha potuto imputridire. Quello che ho appena scritto è già abbastanza potente, ma c'è dell'altro: secondo me, questi Cuori sono alla ricerca di incontri con altri cuori. L'amore che noi, tecnicamente, definiamo sano, è proprio questo: un amore aperto e coinvolgente. Lo vediamo chiaramente nella vita quotidiana: se il tuo cuore è pieno di amore, trasmette e genera amore. Ecco, quindi, il senso del blog: mostrare quanto nella vita mia e di chi sta intorno a me, l'incontro con queste due persone vive, generi amore, affinchè tutti possano provare l'edificante esperienza umana e spirituale di essere amati e, di conseguenza rinnovati, guariti, consolati, arricchiti sotto tutti i punti di vista.
Questo incontro con un Amore che sia al di là dei limiti della natura umana è anche il senso di tutte le attività che cerchiamo di mettere in campo e di tutte le attività di studio e di ricerca nelle quali ci immettiamo. Abbiamo anche capito, molte volte, mio e nostro malgrado, che questi Cuori sono nomadi, non stanno fermi! Non si può dire, pertanto, che quello che è il nostro modo di arrivare "dentro i Cuori" oggi sarà sempre lo stesso;innanzitutto perchè non lo stabiliamo noi, poi, perchè abbiamo scelto di seguire un Dio che, fortunatamente, non si incapsula in categorie, metodi, strategie, per quanto per noi possano essere confortevoli. Gesù e Maria, come chiunque li ami, hanno un cuore libero e richiedono anche a noi questa libertà. Attenzione però! Oggi, secondo me, il senso della parola libertà è frainteso. La libertà che io, fino ad oggi, ho contemplato nell'incontro personale ed ecclesiale con i Due Cuori, è una libertà in relazione, anzi in comunione.
Nell'osservazione della realtà intorno a me, noto che l'essere liberi, invece, assume dei significati equivoci. Da un lato, può essere frainteso come non avere relazioni, non volerne avere, non lasciarsi incontrare dall'altro. Dall'altro, è inteso così: finchè sto con delle persone, esse fanno parte della mia vita, poi quando cominciano a crearsi delle distanze di qualsiasi tipo, mi creo altri legami, eliminando i precedenti. L'Amore vero crea comunione, relazioni tra persone diverse, addirittura tra epoche storiche diverse e realtà diverse. Il mio augurio per queste feste così belle è proprio questo: libertà e relazioni di comunione possano in qualche modo, da oggi abitare "dentro i cuori" di ciascuno. Maranathà, vieni Signore!

Commenti