Un sommo Sacerdote grande

La festa di oggi, strettamente correlata con la Pasqua e la Pentecoste, riveste un'importanza grandissima, perchè ci aiuta a entrare più profondamente nel valore dell'offerta di Gesù. Il libro della Bibbia che, secondo me, maggiormente aiuta a comprendere il senso dell'Ascensione, è la Lettera agli Ebrei. In alcuni passaggi chiave, come quello da cui ho estrapolato il titolo del post,(cap.4, 14-16), l'autore collega la festa biblica di Yom Kippur al percorso che Gesù ha fatto dalla Pasqua ad oggi per salvarci. Yom kippur, la Grande Espiazione, è la festa biblica del perdono. Durante questa festa, il sommo sacerdote entrava alla presenza di Dio nel Santo dei Santi del Tempio di Gerusalemme con il sangue del sacrificio dell'agnello e lo offriva per chiedere a Dio il perdono dei peccati di tutto il popolo. Era un rito complesso, perchè esisteva una grossa linea di demarcazione tra il cielo e la terra. A noi umani, dal peccato di Adamo, è stato chiuso l'accesso al Regno di Dio.
Nella strutturazione architettonica del tempio di Gerusalemme, il concetto che ho cercato di spiegare sopra, era rappresentato proprio dal vietato accesso al Santo dei Santi, luogo della presenza di Dio. In questo luogo, solo il sommo sacerdote, esclusivamente una volta l'anno, ci poteva entrare. La morte di Gesù, come tanti altri piccoli simboli della sua passione , ci illumina sul legame che lo Spirito Santo vuole creare con questa festa per donarne i benefici a tutti. Marco e Luca ci raccontano che, quando Gesù è morto, il velo del tempio si è squarciato ( Lc 23,45 - Mc 15,38). Per noi, che siamo lontani dalla cultura ebraica, questi versi sono evocativi, ma non significaano molto. Per chi conosce, invece, le feste bibliche e per i discepoli, che erano tutti ebrei, questo evento segna l'inizio di una nuova era! Nella divisione che esisteva tra cielo e terra avviene uno squarcio profondo. Non solo! L'autore della Lettera agli Ebrei ci dice che il nostro Sommo Sacerdote grande è andato oltre. Un Uomo, simile a noi in tutto, non è entrato nel giardino di Dio, come Adamo, ma nel luogo di Dio, nel Santo dei Santi. Quindi, quell'accesso che il peccato di Adamo aveva chiuso, Gesù lo riapre e, inoltre, ci porta con Sè alla presenza del Padre, dove nessuno prima poteva entrare. Oggi, noi celebriamo che Gesù apre per noi l'accesso al luogo intimo di Dio!
Inoltre, ci va da Sommo Sacerdote. Entra nel luogo intimo di Dio, come i sacerdoti a Yom Kippur, per presentare il suo Sangue con cui aspergere tutto il popolo per il perdono dei peccati. Oggi celebriamo questo grande mistero: il Padre accetta l'offerta di Gesù e ce la rimanda in terra come una sorgente di misericordia che scorre per sempre. Il rito, che si pratica nelle nostre terre napoletane, di lavarci la faccia con l'acqua in cui abbiamo messo le rose nella notte dell'Ascensione, esprime proprio la grazia di poter essere lavati nell'acqua e nel Sangue di Gesù! E' una simbologia che vuole farl luce sul Battesimo e le sue grazie.
Questa festa è un inizio. Ci sarà un seguito che celebreremo domenica e che, fino alla fine dei tempi, ci aiuterà a portare gli uomini,il mondo e la storia in questo Battesimo fino a che il Signore non venga a rapirci. Maranathà, vieni Signore!

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