Il lunedì di Pasqua abbiamo appreso una notizia che ci ha lasciati sgomenti: Francesco, il papa che ha segnato profondamente i cuori e la vita di molti di noi, era morto.
Io sapevo che il Papa fosse malato, che, in qualche modo, gli restava poco da vivere, ma apprendere che il papa non era più tra noi, mi ha lasciata smarrita.
Francesco mi ha fatto sentire profondamente "dentro" la chiesa cattolica. Fino alla sua elezione, mi ero sempre sentita in qualche modo in dissenso, non ascoltata e neppure vista da una chiesa che dice di essere di tutti, ma, di fatto, ascolta poco i suoi figli e soprattutto le sue figlie.
Francesco era molto importante per me. Era vero, non costruito, era in ascolto, sempre e di tutti, ed era una persona che sapeva cambiare idea.
La sua morte mi ha lasciata proprio smarrita.
Inoltre, dal tempo che è intercorso tra la morte del papa ed i suoi funerali, ho sentito affermazioni e dichiarazioni che mi hanno spaventata.
Nei discorsi di persone comuni così come tra le persone di chiesa e i sacerdoti, ritornavano quelle rigidità, si riaffacciava il clericalismo e c'era la paura grande che l'ascolto dei figli venisse messo a tacere da autorità sorde.
Una ragazza mi ha detto in questi giorni: "Tomma, però che brutto, noi cristiani diciamo di amare le persone. Il papa non è neppure stato sepolto che già pensano a cancellarlo". Mi ha molto colpito questa sua frase, perchè rappresentava proprio quello che io sentivo e che era la mia paura: cancellare Francesco.
Da quando è iniziato il Conclave, ho comiciato a pregare insistentemente lo Spirito Santo, affichè illuminasse i cardinali.
Il 7 maggio avevo in programma il mio pellegrinaggio giubilare a Roma.
E' stata un'esperienza veramente fortissima. Sono stata in preghiera davanti alla tomba di Pietro e di Francesco, il primo e l'ultimo papa ed ho assistito al giuramento dei cardinali per l'inizio del Conclave.
Mentre fino a quel momento ero spaventata e pregavo per paura, da dopo il giuramento, ho iniziato a pregare per i cardinali in maiera diversa. Li guardavo con tenerezza e affetto, perchè un grande compito gravava su di loro. Dalla sera del 7 maggio, ho cominciato a sentire una grande tenerezza e pregavo con amore.
Quando è stato eletto il papa, con l'annuncio della fumata bianca, stavo per andare a Messa. Ero a lavoro la mattina e non avevo potuto fare la supplica alla Madonna di Pompei, quindi contavo di farla in chiesa prima della Messa.
Una signora davanti a me, mentre si celebrava la messa, mi ha mostrato una foto da Facebook e mi ha detto: "Tomma, questo è il papa, è americano".
Non conoscevo per niente il cardinale Prevost e le ho detto: "Non lo conosco, speriamo bene!"
Poi, quando Papa Leone, si è affacciato dal balcone di S. Pietro per salutare il popolo, mi sono rasserenata. Si è rivolto al popolo col saluto del Risorto, col saluto della pace e, da tanti piccoli gesti, ha mostrato l'amore a Francesco, citandolo fin dal prmo momento della sua elezione e il desiderio di "andare avanti", impegnandosi nelle ardue sfide di questo mondo, come ha detto successivamente ai cardinali quando ha speigato la scelta del nome.
Credo profondamente che il tentativo di eliminare il passato, non integrandolo nel presente e non facendone tesoro per il futuro sia uno dei mali della Chiesa e del mondo contemporaneo, per questo ringrazio Dio che papa Leone faccia del passato un tesoro da cui attingere. Così come ringrazio Dio per quell' "andiamo avanti", per il procedere senza che le strutture, le sicurezze, le comodità e le certezze diventino l'idolo che ci impedisce di muoverci e di convertirci cambiando così noi stessi, la chiesa e il mondo.
Andiamo avanti in comunione con il cielo e verso la piena realizzazione della storia in Gesù, l'Amore fatto Uomo!
Buon servizio alla chiesa di Gesù a Papa Leone e a noi e buona missione!
Maranathà, vieni Signore!
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