Ultima fase del Sinodo sulla sinodalità: verso una moltitudine che è in comunione

Mi vengono in mente due immagini, quando penso alla comunione ecclesiale che accoglie tutti. La prima è la chiesa fresca di Spirito Santo di Atti 4, 32 in cui tutti erano "un cuore solo ed un'anima sola". La seconda è quella della Gerusalemme nuova dove una moltitudine immensa, diversa sotto tanti aspetti, celebra la salvezza del nostro Dio e dell'Agnello (vedi Ap. 7, 9-10). Lungo il cammino dei secoli, la Salvezza viene incontro a tutti e realizza queste immagini nella storia e nel cielo.
Francesco che lo Spirito Santo ci ha donato come papa oggi, ha affermato, nel discorso per la Commemorazione del 50°anno del Sinodo dei Vescovi che "la sinodalità è il cammino che Dio si aspetta dalla chiesa del terzo millennio". Papa Francesco, successore di Pietro, sta chiedendo alla chiesa non solo di seguire i sinodi dei Vescovi, di meditarli, ma di fare un salto di qualità nella vita ecclesiale, in cui tutto nella chiesa prende forma dalla sinodalità come stile di vita. Non sono più quindi, solo i Vescovi, come fino ad ora è successo a mettersi in ascolto dello Spirito Santo, ma sono i rappresentanti di tutto il popolo di Dio, in tutta la sua diversità a mettersi in cammino dove lo Spirito vuole condurci. Tutti i salvati hanno voce per gridare a gran voce l'unico canto che lo Spirito Santo ci mette nel cuore. A me piace moltissimo questa sfida, soprattutto perchè dà voce a tutti e include tutti i membri del popolo di Dio e non solo: anche tutti coloro che in questo pezzo di storia, stanno camminando sulla terra insieme al popolo di Dio. Sarebbe molto bello se tutte le realtà di cui è composta la chiesa vivessero la conversione a questo stile di vita sinodale. Che bello se le nostre realtà ecclesiali potessero vivere la profezia di Gioele 3,1-2 per questo nostro tempo e vedere che il Signore effonde su tutti, giovani, anziani, schiavi, il suo Spirito Santo. In realtà l'effusione avviene sempre su tutti, ma ci siamo dimenticati che è il Battesimo che fa parlare lo Spirito in noi. Lo teniamo quindi in silenzio, nascosto nelle nostre anime, facendo parlare solo alcune categorie... E'importantissimo in questo tempo pregare, perchè c'è il rischio che anche il sinodo sia qualcosa che tentiamo di realizzare seguendo le indicazioni di altri. Non è questa l'intuizione che lo Spirito Santo ha consegnato a Francesco: lo Spirito Santo parla a tutti e ciascuno entra con il suo canto. Non è questione di studio o di applicazioni di documenti e norme calati dall'alto.
Per quanto mi riguarda, io sto pregando per due intenzioni: la prima è che nelle nostre realtà ecclesiali si passi dalla cleiricalizzazione, anche dei laici, alla sinodalità, dove tutti insieme andiamo dove lo Spirito ci vuole portare, ciascuno con la sua ministerialità; la seconda è una bellissima iniziativa che ha lanciato la Segreteria Generale del Sinodo insieme alla Rete Mondiale di Preghiera del Papa. Attraverso la piattaforma di preghiera Click to pray si può aderire all' "adozione nella preghiera" di un rappresentante della Chiesa al Sinodo. Inserisco qui il link per coloro che sono interessati: Utilizzo spessissimo questa forma dell'adozione nella preghiera quando guido i gruppi, perchè ritengo aiuti nell'intercessione e crei relazioni spirituali molto importanti per la costruzione della comunione ecclesiale sulla terra. Provate ad adottare un padre o una madre sinodale nelle preghiera, io l'ho fatto!
Invochiamo anche noi con la forza della voce e del cuore, lo Spirito Santo perchè ci converta e ci renda quella sposa bella, pronta per il suo Sposo: maranathà, vieni Signore!

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