...il cuore: la vocazione a cui Dio ci chiama

L'ormai imminente festa di S.Giovanni Maria Vianney mi ha portato a cercare qualcosa che mi parlasse di lui in maniera profonda. Nelle mie lunghe ricerche sul web, mi sono imbattuta in un video molto suggestivo che metteva in evidenza due aspetti del Santo Curato: il combattimento spirituale e il suo cuore. Sull'altare del Santuario di Ars si conserva intatto il cuore del patrono dei sacerdoti.

Il Cuore intatto di Giovanni Maria mi ha fatto pensare che il logorio della morte non ha avuto forza sul suo cuore, perchè Egli si è sforzato per tutta la sua vita terrena di far assomigliare il suo Cuore al Cuore di Gesù...

Di certo una persona che afferma che "il sacerdozio è l'amore del Cuore di Gesù", si sforza di studiare il Cuore del suo Signore!

La mia fantasia ha associato subito questi pensieri al nome della fraternità. Da quando ho cominciato a sentire, insieme a Silvana e a Ciro, questa chiamata ho sempre pensato alla fraternità pensando al Cuore di Gesù da cui escono i raggi della Misericordia e al Cuore Immacolato di Maria che avrebbe trionfato nel mondo. Ma ho avuto bisogno in questi anni di capire bene, perchè non mi fidavo...

Quando ancora non pensavamo al nome, ma
lottavamo per la sopravvivenza come un bambino, che lotta per vivere nel grembo di sua madre, abbiamo scritto un piccolo programma di intenti intitolato" la fraternità: il cuore della parrocchia". Avevamo dato quel titolo senza la consapevolezza della vocazione ad essere cuore, ma soprattutto per esprimere la profondità del servizio alla chiesa. Credo, però, che lo Spirito Santo pensasse già alla nostra chiamata ad essere Cuore.
Se leggiamo il Vangelo, Gesù ci istruisce in molti passi sullo stato del "Cuore". Egli intende il cuore non solo come il muscolo fisico, ma anche e soprattutto come il luogo dove può abitare il bene e il male per sempre: "Dov'è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore"(Mt.6,21).

Il Signore non parla del suo cuore che in una sola espressione: "Imparate da me che sono mite ed umile di cuore"(Mt11,29). Se, però, leggiamo con attenzione il Vangelo, ci accorgiamo che, nel momento più intenso e profondo della sua vita, gli uomini cominciano a godere le meraviglie del Cuore di Gesù.

Andiamo al Cenacolo di Gerusalemme, mentre il Signore dona sè stesso nella festa in cui il pane e il vino simboleggiano la liberazione dall'oppressore, la festa di Pesach. Giovanni, all'udire l'annuncio del tradimento, poggia la sua testa sul Cuore di Gesù: è il primo accesso alla misericordia per gli apostoli. Poi il giorno dopo, una lancia gli spezza il Cuore da cui escono Sangue e Acqua. Giovanni vede e diventa il primo apostolo degli ultimi tempi...non è un caso che Gesù gli abbia donato Maria e gli abbia rivelato la lotta e la vittoria finale!

Il nostro essere Cuore comincia così in una stanza al piano superiore con tappeti dove abbiamo posato il nostro capo sul Cuore di Gesù, l'amore e la misericordia in persona. Poi
abbiamo ricevuto in dono di poter stare sotto la Croce e di essere bagnati dal Sangue e l'acqua, tutti i venerdì.
Maria, al cui Cuore Immacolato, ci siamo consacrati ci ha fatto intravedere una spiritualità del Cuore. Le parole pronunciate a Fatima: "Alla
fine il mio Cuore Immacolato trionferà" ci hanno fatto ripensare alla Parola di Gesù che abbiamo citato sopra "dove sarà il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore". Il Cuore di Maria trionfa, perchè il suo tesoro Gesù trionfa.

Abbiamo ricordato le parole di S. Luigi Maria Grignion da Monfort...:

"Saranno dei veri apostoli degli ultimi tempi, ai quali i

l Signore dei forti darà la parola e il vigore per operare meraviglie e riportare gloriose spoglie sui suoi nemici; riposeranno senza oro né argento e soprattutto senza preoccupazione, tra gli altri preti, religiosi e chierici; e tuttavia avranno le ali argentate della colomba, per volare al solo scopo di cercare la gloria di Dio e la salvezza delle anime, dove lo Spirito Santo li chiamerà; e nei luoghi dove avranno predicato, lasceranno dietro di essi unicamente l'oro della carità, che è il compimento di tutta la legge.

Infine dobbiamo sapere che saranno dei veri discepoli di Gesù Cristo, che camminano sulle orme della sua povertà, dell'umiltà, del

disprezzo del mondo e della carità, insegnando la via stretta di Dio nella pura verità, seguendo il santo vangelo e non le massime del mondo, senza vivere in ansia né avere soggezione per nessuno, senza risparmiare, o farsi condizionare, o temere nessun mortale per potente che sia. Avranno nella loro bocca la spada a due tagli della parola di Dio; sulle loro spalle porteranno lo stendardo della Croce, segnato dal sangue, il crocifisso nella mano destra e la corona del Rosario nella sinistra, sul loro cuore i santi nomi di Gesù e di Maria, e in tutta la loro condotta si ispireranno alla semplicità e alla mortifi

cazione di Gesù Cristo. Ecco i grandi uomini che verranno, ma che Maria farà sorgere per ordine dell'Altissimo, per estendere il suo impero su quello dei non credenti, dei pagani, dei musulmani. Ma quando e come avverrà questo? Dio solo lo sa, noi dobbiamo tacere, pregare, desiderare e attendere: "Ho sperato, ho sperato nel Signore".


..E le parole che Maria ci dice a Medjugorje: "Pregate con il cuore, Adorate con il cuore, digiunate con il Cuore".


Ma manca il terzo testimone che poi, sempre Giovanni, ci aiuta a scoprire: lo Spirito Santo. Giovanni si definisce testimone perchè Gesù gli fa il particolare dono di rivestirsi di tutti e tre i testimoni: lo Spirito, l'Acqua e il Sangue.


Lo Spirito comincia la sua manifestazione personale quando Gesù muore. Lo possiamo anche vedere in azione proprio in quel momento come Signore che dà la vita: i morti risorgono dai loro sepolcri.

Poi nella Domenica di Pasqua, lo Spirito viene effuso perchè la misericordia di Gesù possa raggiungere tutti. Gesù soffia lo Spirito Santo, perchè gli apostoli divenitino per il mondo quello che fino a quel momento Lui era stato per Israele: misericordia.

Infine, la grande, potente e continua effusione della Pentecoste attraverso cui Gesù" donò ai suoi una nuova unità, più forte di prima, invincibile, perché fondata non sulle risorse umane, ma sulla divina misericordia, che li fece sentire tutti amati e perdonati da Lui. E’ dunque l’amore misericordioso di Dio ad unire saldamente, oggi come ieri, la Chiesa e a fare dell’umanità una sola famiglia; l’amore divino, che mediante Gesù crocifisso e risorto ci perdona i peccati e ci rinnova interiormente"(Angelus di Benedetto XVI nella Festa della Divina Misericordia 2009).
...C'è ancora una cosa...la nostra speranza. Lo Spirito Santo oggi prepara la Sposa per la venuta dello Sposa e con lei grida in ogni angolo della terra: "Marana thà, Vieni Signore!".

Ritorno al nome e alla vocazione del nostro piccolo gruppo di preghiera: essere cuore per noi significa immergersi nel mistero dei Cuori di Gesù e Maria, mettere, come dice Santa Faustina, le mani, gli occhi, il cuore, la vita al servizio della misericordia nel grande cenacolo della Chiesa universale, portare al mondo che dubita dell'amore il messaggio che ha cambiato la storia degli uomini: Gesù è il Signore e gridare con lo Spirito finchè l'Agnello venga a rapire la sua Sposa !

Signore Gesù rendi il nostro cuore simile al tuo!

Amen!!! Amen!!!

P.S. : Il 4 agosto alle 18.30 celebreremo la Messa per festeggiare il Santo Curato e durante la celebrazione affideremo a Gesù tutti i sacerdoti.


Commenti

  1. Dall'Oklahoma dove sono incaricato della predica d'un triduo in onore del Santo Curato d'Ars sarò in communione con voi. Don Marco, O.S.B. (Benedettini adoratori del Volto eucaristico di Gesù)

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