30 dicembre: “La Parola di Dio viene a dimorare in noi”


Il paradiso di Dio, per cosi dire, è il cuore dell’uomo.

Dio vi ama? Amatelo. (…)

Prendete L’abitudine di parlargli da solo a solo, familiarmente, e con confidenza ed amore, come ad un vostro amico, il più caro che avete e che più vi ama.

E se è grande errore, il trattare Dio con diffidenza (…) maggior errore sarà il pensare che il conversare con Dio non sia che di noia e d’amarezza.

No, non è vero:perché la sua compagnia non dà amarezza, né dolore il vivere con lui] (Sap. VIII, 16). Chiedetelo alle anime che l’amano con vero amore, e vi diranno che nelle pene della loro vita non trovano altro maggiore e vero sollievo che nel conversare amorosamente con Dio.

Non vi si chiede un’applicazione continua della vostra mente per cui abbiate a scordarvi di tutte le vostre faccende e del vostro svago.

Non vi si chiede altro che, senza tralasciare le vostre occupazioni, facciate verso Dio quello che fate verso coloro che vi amano e che voi amate.

Il vostro Dio sta sempre appresso di voi, anzi dentro di voi.

Non v’è portiere per chi desidera parlargli; anzi Dio apprezza che voi trattiate confidenzialmente con lui.

Trattate con lui dei vostri affari, dei vostri progetti, delle vostre pene, dei vostri timori, e di tutto quello che vi appartiene.

Fatelo soprattutto, come ho detto, con confidenza e col cuore aperto, perché Dio non è abituato a parlare all’anima che non gli parla; poiché non essendo abituata a trattare con lui, poco intenderà la sua voce quando le parlerà.

Egli senza aspettare che voi andiate da lui, quando desiderate il suo amore vi previene e si presenta a voi, portando le grazie ed i rimedi che di cui avete bisogno. Non aspetta se non che voi gli parliate, per dimostrarvi che vi sta vicino ed è pronto ad ascoltarvi e consolarvi (…).

Il nostro Dio abita nell’altezza de’ cieli, ma non disdegna di trattenersi i giorni e le notti con i suoi figli fedeli e fa loro parte delle sue divine consolazioni, di cui una sola supera tutte le delizie che può dare il mondo, e che solo non le desidera chi non le prova

Preghiamo con Sant’Alfonso

Gesù mio, abbi pietà di me. Io ti offro questo mio cuore ingrato, ma pentito. Sì, mio Redentore, mi pento soprattutto di averti disprezzato. Me ne pento e ti amo con tutta l'anima.

Sì, mio Salvatore, mio Dio, io ti amo, io ti amo. Anzi, sii tu stesso a ricordarmi sempre quanto hai patito per me, perché io non mi dimentichi più di amarti. (da S. Alfonso M. de' Liguori)

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