Buon San Valentino!



La teologia dei fratelli messianici mi ha davvero illuminato sul senso del matrimonio cristiano.
Fin ad oggi (perdonate la schiettezza), mi è sempre sembrato un impegno vocazionale "minore" o addirittura un sacramento-cenerentola rispetto agli altri. Invece, nella mia ricerca sui manti per danza, di cui vi parlavo nel post precedente, ho trovato uno splendido articolo sul matrimonio tra Dio ed Israele avvenuto sotto il manto, la chùppà della nube(salmo105,39).
La relazione matrimoniale tra Dio e il popolo ebraico ha inizio durante il cammino del deserto all'uscita dall'Egitto. Il Signore stesso, nella sua Parola, definisce l'antica alleanza con Israele un matrimonio. Egli, infatti, rispetta tutte le carattristiche del rito matrimoniale ebraico.
Successivamente, il Nostro Signore Gesù, il Messia di Israele con le stesse modalità si presenta al mondo come lo Sposo che viene nel perdono dei peccati a stipulare col popolo un'allenza nuova.
Vediamo nel dettaglio le caratteristiche del matrimonio ebraico per poter entrare nel grande mistero a cui sempre di più ci stiamo avvicinando: il banchetto di nozze dell'agnello.
La chuppà

Gli ebrei celebrano il matrimonio sotto una tenda che ha molteplici significati.
Nel salmo 105 al verso 29 ne vediamo in particolare 2: uno è la protezione, l'altro è la cura. Questi stessi significati li leggiamo anche nel libro del profeta Ezechiele 15, verso 8 e 9.
Il nostro Signore Gesù ha ripreso questi significati. Egli infatti al capitolo 14 del Vangelo di Giovanni ci dice che va dal Padre a preparaci una dimora proprio come uno sposo fa con la sua promessa sposa dopo il tena'im, la promessa di matrimonio. Inoltre, sia nella parabola del Buon Samaritano sia nel libro dell'Apocalisse leggiamo della cura che Gesù mostra nei confronti dei suoi eletti.
Il bianco
La Parola di Dio è piena di simbologie di colori.
Spesso l'oro rappresenta la gloria, il rosso l'amore e la misericordia, il bianco la purezza, la divinità, la liberazione dal peccato. Durante la festa ebraica di Yom Kippur, il giorno dell'espiazione, gli ebrei si vestono di bianco. Il matrimonio, proprio come Yom Kippur, è un nuovo inizio per gli ebrei, i due sposi festeggiano la remissione delle loro colpe quel giorno. Essi vengono immersi nella gloria di Dio.
Da qui, possiamo capire il significato che Giovanni nell'Apocalisse dà alle vesti bianche dei salvati (Ap7,13-14). Essi, dicendo sì al loro Sposo, hanno reso le loro vesti candide come fanno gli sposi nel giorno del Matrimonio. Probabilmente, la simbologia sponsale che Gesù usa spesso nelle sue parabole era molto chiara ai discepoli che a Cana credettero in lui mentre offriva il vino alla sua sposa. Di solito, infatti, nell'antico Israele la promessa sposa se accettava la richiesta di matrimonio accettava di bere dal calice del suo sposo.
Baruch haba B'shem Adonai: Benedetto Colui che viene nel nome del Signore!
Siamo molto abituati a ripetere questa frase perchè, ad ogni celebrazione eucaristica, durante il Santo, la sposa, la chiesa ripete questa frase allo Sposo, Gesù subito prima della Consacrazione. D'altra parte, Gesù aveva detto rivolto proprio a Gerusalemme, immagine della sposa anche nell'Apocalisse: "Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti sono inviati, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una gallina raccoglie i pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto! Ecco: la vostra casa vi sarà lasciata deserta! Vi dico infatti che non mi vedrete più finché non direte: Benedetto colui che viene nel nome del Signore!»" (Lc13,34-35).
Questa frase così enigmatica per noi è chiara per gli ebrei: infatti, la sposa ebrea quando lo sposo si presenta a lei per toglierle il velo, e il rabbino quando lo sposo arriva alla chuppà, dicono allo sposo questa frase. Gesù sta dicendo a Gerusalemme che lo rivedrà quando il velo sarà alzato dai suoi occhi e lo riconoscerà come lo sposo che le mostra la verità del cielo senza ombra alcuna.
Il matrimonio tra un uomo e una donna è quindi l'immagine della nostra speranza, l'immagine del mistero di cui Paolo parla nel libro degli Efesini (Ef5,32), il grande mistero del Corpo di Cristo che si unirà al Corpo della sua Chiesa nel grande matrimonio finale.
Forse, con questa immagine, la festa degli innamorati diventerà molto speciale, dal momento che siamo stati scelti per rappresentare nel mondo la potenza dell'amore dello Sposo Gesù e della sposa la Chiesa in attesa della pienezza della loro unione.
Buon San Valentino nell'amore dello Sposo!!!




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