i nuovi frutti del mese di maggio




Finalmente, dopo più di un mese, riprendo a scrivere i nostri post su questo blog. Come avevo annunciato nel post precedente, abbiamo utilizzato i 33 giorni dal nostro ultimo post per rinnovare la consacrazione a Maria insieme con Marthe Robin. Gli spunti ricevuti da questa meditazione sono stati innumerevoli, quindi, comunicheremo in maniera molto schematica ciò che è venuto fuori.
  1. In forza della potenza e della grazia che abbiamo ricevuto nel Sacramento del Battesimo siamo un regno di sacerdoti(Ap. 5,10); e, come sacerdoti, siamo tutti responsabili dell'apertura delle porte del regno spirituale ai nostri fratelli che camminano nelle tenebre della non conoscenza dell'amore di Dio(Messaggio a Mirjana 2 febbraio 2010, Ponticelli). Ciascuno di noi, nella comunione del Corpo di Cristo, vive il suo sacerdozio e ha il dovere di esercitarlo collaborando con coloro che possiedono il ministero sacerdotale come servizio istituito per il popolo del Signore. Durante la preghiera ha fatto vibrare i nostri cuori, la Parola che lo Spirito Santo ci ha dato come esortazione: "Viene forse la lampada per essere messa sotto il moggio o sotto il letto?O non invece per essere messa sul candelabro?" (Mc4,21). Lo Spirito Santo ci ha resi stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa, ma noi siamo ben nascosti dietro l'incoscienza della nostra chiamata. Pietro, quando nella sua prima lettera usa questi versi, parla alla chiesa, a tutta la chiesa!!!
  2. "Erano perseveranti nella comunione" (At2,42). Mi ha colpito moltissimo questo termine del libro degli Atti. Stasera ho proposto a tutti i fratelli di riflettere su questo termine, perchè lo sento come un imperativo per il nostro cammino spirituale. Il primo capitolo della prima lettera di Giovanni è davvero molto importante per questa riflessione, perchè ci parla della comunione in rapporto alla luce e alle tenebre, alla verità e alla menzogna. E'importante riprendere la verità spirituale della comunione, perchè Gesù, col suo Sangue potente, ha realizzato la nostra comunione col Padre della misericordia nello Spirito Santo. Lasciamoci abitare da questa Comunione ed impareremo in modo nuovo come chiesa la comunione di cui hanno goduto i nostri fratelli nella prima Pentecoste.
  3. Oggi ho provato ad immaginare come sarebbe un faro se fosse animato: avrebbe da un lato tanta voglia di fare luce per ogni imbarcazione, dall'altro sarebbe solo, immerso molto spesso nella sensazione di vivere in balia del mare, non sarebbe faro senza la luce che lo contraddistingue e lo rende unico. In alcuni momenti, si sentirebbe una torre che tocca il cielo, in altri un avamposto di confine tra le tenebre e la luce, il sacro e il profano, la morte e la vita...a volte proverebbe davvero paura...altre solo pace... La sua unica certezza, però, proprio come noi, sarebbe che non desidera altro che essere quello per cui è stato costruito: un faro per illuminare e attirare...

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