un Dio che si prende cura, allatta, tiene sulle ginocchia...






Nella Santa Parola emerge l'immagine di un Dio che è, per i suoi figli, padre e madre: nella sua versione paterna, li difende, se ne prende cura, li abbraccia ; nella sua versione materna scalda, allatta, ci eleva alla sua guancia . Grazie alla sua potente misericordia, il Signore sa bene che abbiamo bisogno di sentire queste caratteristiche. Nella stragrande maggioranza dei casi, infatti, ciascuno di noi non solo ha un bisogno di tutte queste azioni da parte di Dio, ma ha anche un bisogno ferito da un padre ed una madre umani e, a volte, imperfetti. Il Nostro Signore Gesù si è incarnato maschio, quindi nasce spontaneo vedere in Lui il volto e le caratteristiche del Padre Misericordioso. Egli stesso dice a Tommaso: "Chi vede me vede il Padre".
Abbiamo quindi bisogno di una madre...
A Giovanni sotto la croce Gesù dona quella mamma che l'umanità attendeva fin dall'errore di Eva. Una mamma incinta fino alla fine dei tempi e che, fino alla fine dei tempi, allatta sulle sue ginocchia coloro che sono uomini, perchè in loro vede suo Figlio. Quella mamma è Maria.
E' lei la mamma che il Signore chiama Gerusalemme e che delizia i figli con la gloria del suo petto (Is.66, 11-13). E' lei che ci fa gustare le consolazioni del suo petto perchè le vive nel paradiso.
Quando ci siamo fermati a riflettere sulle caratteristiche del Cuore di Dio, ci siamo serviti di quella frase del Vangelo di Matteo 11,29 che dice: "Imparate da me che sono mite ed umile di cuore". Dal punto di vista etimologico mite significa morbido, tenero, maturo, cioè dolce al punto giusto.
Durante il ritiro a Scala, ciascuno di noi ha dovuto cercare un simbolo che avesse queste tre caratteristiche. A me è venuta subito questa immagine di Maria che vedete sotto che altro non è che l'icona di questo passo di Isaia...
Il cuore di Dio morbido, tenero e saporito lo sentiamo in modo sensibile nel seno e sulle ginocchia di Maria, ma per far questo bisogna avere lo stesso abbandono di un neonato!
Oggi noi abbiamo concretamente fatto questa esperienza nella nostra vita, l'esperienza palpabile di una mamma che provvede al tuo nutrimento e a tutto ciò che ti fa bene.
Avevamo chiesto a Maria di visitare un faro per capire bene come Maria ci volesse. Abbiamo chiesto aiuto ad un amico, Gaetano, che lavora alla capitaneria di porto. E' stato davvero difficile ottenere i permessi, perchè ai non militari non è consentito l'accesso ai fari.
Finalmente, Gaetano, una domenica pomeriggio arriva in chiesa insieme a sua moglie con il permesso della capitaneria di porto di Ischia per il giorno 19 luglio...
Sia per me che per i Matteo sarebbe stato abbastanza costoso affrontare il viaggio e il noleggio di un'auto ad Ischia (i residenti in Campania non possono accedere all'isola con l'auto). Tuttavia, abbiamo detto sì: era davvero troppo importante capire bene cosa volesse da noi Maria!
La settimana dopo, trovo Gaetano nell'ufficio di Padre Raffaele che dà le indicazioni per la nave e la macchina. Ero convinta che ci avesse fatto fare un permesso per portare la macchina sull'isola...
Mi fermo a salutare e mi spiegano che Gaetano avrebbe provveduto al viaggio di andata e ritorno e al noleggio della macchina. Non finisce qui, naturalmente! Ad Ischia sul faro ci sarebbero stati due faristi ad aspettarci...
Ieri, pieni di gioia nel cuore, siamo partiti sentendoci accompagnati ad ogni passo: Gaetano e sua moglie sono venuti a salutarci al porto di Napoli e ci hanno accompagnati fino all'ingresso del traghetto. Ad Ischia ci aspettava un'auto già noleggiata con la quale siamo andati fin sopra il Faro di Punta Imperatore. E' stata un'impresa piuttosto epica; la strada che si inerpicava fin sul faro era talmente stretta che abbiamo dubitato che l'auto ce la facesse ad arrivare fin lassù! Arrivati proprio in cima, i faristi ci hanno sconsigliato di addentrarci sulla mulattiera per arrivare al faro...
era stato tutto inutile!
Mentre stavamo salutandoci per andare via, uno dei faristi mi dice: "se proprio voi pregate per noi, ci potrebbe essere un'alternativa". Non lo aveva sentito nessuno, ma io insisto: "Il signore ci sta parlando di un'alternativa: io voglio sentire qual'è". "Vi possiamo accompagnare - ci dice- al faro del porto, dove c'è la Madonnina. Lì avrete una stanza per pregare, l'acqua e un bagno". Sorridiamo guardandoci negli occhi, perchè, di nuovo, il Signore ci stava facendo capire che aveva preparato tutto!
Il faro è circondato quasi interamente dal mare. Nella sua superficie esteriore è scolpita una piccola edicola per la Madonnina e dentro c'è una stanza con una cucina ed un bagno...
Ci siamo sentiti nella pancia di Maria e abbiamo capito cosa significa bere al seno della sua gloria. Abbiamo pregato insieme quello splendido passo di Isaia 66 e ci siamo ancora una volta meravigliati di come Maria avesse predisposto tutto...
Ho capito che, innanzitutto, essere fari vuol dire stare tranquilli e fiduciosi nelle acque della donna che partorisce figli per il regno e lasciarci nutrire dalle delizie che fin da questa vita come mamma premurosa ci dona.
Maria vogliamo essere sicuri che il tuo seno ci sazia, vogliamo fidarci di te che hai ,da parte di Dio il ministero di essere Madre, vogliamo lasciarci accarezzare sulle tue ginocchia: ci fidiamo del Signore nostro Redentore e ci fidiamo di te.
E in più, vogliamo estendere la benedizione del suo petto a tutti coloro che passano nella nostra vita. Lo vogliamo fare attraverso dei piccoli segni di amore che aiutano a sentirsi figli amati. Il seno di Maria è a tua disposizione, perchè anche tu come un bambino piccolo ti lasci deliziare e nutrire da quello che lei stessa ha ricevuto dalla Trinità!


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