Accorgersi della Luce che viene


Le parole che fanno da titolo a questo post sono la frase con cui vogliamo cominciare il nostro cammino di Avvento. Attraverso le guide che il Signore ci ha donato per questo tempo (vedi post precedente), vogliamo ricordarci di come, ancora oggi, attraverso lo Spirito Santo, il Signore fa meraviglie per chi confida in Lui.
Lasciamoci aprire il cuore da queste meraviglie, perchè la fiducia in Gesù possa permettere di operare in noi e attraverso di noi allo Spirito Santo perchè il Regno del Cuore di Gesù possa estendersi nei cuori di tutti gli uomini.
Buon Avvento dai Due Cuori! Marana thà, Vieni presto Signore Gesù!!!

Una guarigione che genera un carisma di guarigione (dalla testimonianza di Padre Emiliano Tardif)

Nemmeno a me risultò facile credere che potessi essere guarito. Il 14 giugno 1973, durante una riunione del M.F.C a Los Prados, Santo Domingo, mentre io sostituivo il parroco, che era andato in vacanza nel suo paese natale, il Canada, sentì una difficoltà a respirare normalmente. Alle due di notte fui ricoverato al Centro Medico Nazionale, dove, successivamente, i medici scoprirono che avevo un attacco molto forte di tubercolosi polmonare. Dopo 15 giorni di cura e riposo, potei fare il viaggio verso il Quebec, Canada, dove mi ricoverai all’Ospedale Lava I, centro specializzato per i malati di tubercolosi. Gli specialisti dell’ospedale mi obbligarono innanzitutto al riposo completo per 10 giorni prima di iniziare un check up completo riguardo la mio stato di salute. L’analisi della mia saliva, che misero in incubazione con dei funghi per ottenere un risultato scientifico, diede risultato positivo, il che significa che avevo la tubercolosi. La biopsia che mi fecero al polmone sinistro indicava un tessuto granuloso e, secondo loro, un risultato comunque positivo. Infine, tutte le radiografie davano lo stesso risultato. Il primario mi disse che avevo una tubercolosi polmonare allo stato avanzato, dovuta ad un eccesso di lavoro e ad una cattiva alimentazione.

Poi mi dissero che forse dopo 6 mesi di ricovero all’ospedale, io sarei potuto tornare a casa e speravano, che forse, entro un anno, avrei potuto cominciare a lavorare di nuovo. Questa era la diagnosi medica.

Ma il Signore aveva un progetto diverso.

Quando i medici terminarono di farmi tutti gli esami diagnostici, sono venuti a trovarmi nella mia stanza di ospedale 5 tra familiari ed amici di un gruppo di preghiera carismatica del Quebec. Mi dissero: “Padre, noi siamo venuti a pregare per lei, perché Gesù la guarisca”. Come prete missionario non potevo rifiutare la preghiera.“Lei crede che Gesù può guarire?”. “Certo che sì”: risposi loro. Non potevo dire loro di no, proprio io che ero un prete, che lavorava, ormai da 17 anni, nella Repubblica Domenicana. Ma non pensavo che una semplice preghiera potesse ridarmi la salute. Io credevo che Cristo potesse guarirmi. Ma credere che Gesù possa guarirti oppure credere che Cristo ti stia guarendo sono due cose molto diverse.

Mi dissero molto convinti: “Faremo quello che Gesù dice nel Vangelo: Imporranno le mani ai malati ed essi guariranno.Senza dubbio, essi credevano fermamente che Gesù mi stava guarendo. Si avvicinarono alla sedia a dondolo dove ero seduto, mi imposero le mani e cominciarono a pregare. Non avevo mai visto niente di simile e non mi piaceva. Mi sentivo ridicolo sotto le loro mani e mi infastidiva la gente che passava e guardava in camera sporgendosi dalla porta aperta. Così ho interrotto la preghiera e ho proposto: “Se non vi dispiace possiamo chiudere la porta?”. “Sì, padre, come no!”hanno risposto. Hanno chiuso la porta, ma Gesù era già entrato.

Durante la preghiera ho sentito un forte calore ai polmoni. Pensai che fosse un altro attacco di tubercolosi e che stessi morendo. Era, invece, il calore dell’amore di Gesù che mi stava toccando e stava guarendo i miei polmoni malati. Durante la preghiera c’è stata una profezia. Il Signore mi ha detto: “Io farò di te un testimone del mio amore”. Gesù vivo stava ridando vita non solo ai miei polmoni, ma al mio sacerdozio e a tutto il mio essere.

Pochi giorni dopo, ero perfettamente sano. Dormivo, mangiavo e respiravo perfettamente. Non sentivo più alcun sintomo. I medici cominciarono poi i loro trattamenti e con loro gran sorpresa, tutti i valori erano negativi. Erano stupiti. Mi ripeterono di nuovo tutti gli esami, ma tutti i valori erano negativi. Nessun esame produceva il risultato che avrebbe dovuto produrre in una persona malata di tubercolosi.

Con molto smarrimento, si sono riuniti 7 specialisti dell’ospedale il giorno 29 agosto per farmi delle domande e comprendere lo stato della mia salute negli anni precedenti. Alla fine il primario del gruppo mi disse: “ Padre, ritorni a casa sua, lei sta molto bene. Ma questo va contro tutte le nostre teorie mediche. E’ un caso unico in tutto questo ospedale”. Io risposi sorridendo: “Anche nella mia congregazione”.

Uscii dall’ospedale il 29 agosto, perfettamente sano. Non avevo ricette, né medicine, né raccomandazioni speciali. Arrivai a casa che pesavo solamente cinquanta chili. L’ospedale che mi stava curando la tubercolosi mi stava facendo morire di fame.

Il 15 settembre ho partecipato alla prima riunione carismatica della mia vita. Non sapevo cosa fosse, però ci andai dal momento che ero stato guarito e perché le persone che avevano pregato su di me mi chiesero una testimonianza sulla mia guarigione. Chiesi al mio superiore di concedermi un anno per approfondire la conoscenza del Rinnovamento Carismatico.

Ricordo che ero a Los Angeles, insieme a mia nipote e ad un amico e stavo celebrando una messa. Dopo aver letto il Vangelo volevo commentarlo, ma successe qualcosa di davvero strano: sentì come se mi si fosse addormentata la guancia e dissi qualcosa che non ho capito. Non era francese, né inglese, né spagnolo. Quando ho finito di parlare, ho esclamato sorpreso: “Non ditemi che sto ricevendo il dono delle lingue”. “Credo che tu lo abbia già ricevuto, zio. Tu stai parlando in lingue”: disse mia nipote.

Proprio io che avevo fatto tanta ironia sul dono delle lingue, avevo ricevuto quel dono al momento in cui dovevo predicare. Così ho scoperto questo dono tanto bello del Signore."

Vogliamo proporre a ciascuno di voi un piccolo esercizio per l'anima: ogni giorno registriamo sul nostro quaderno spirituale la venuta del Signore in noi, nelle nostre famiglie, nella nostra chiesa. Impareremo così a vedere che ancora Egli guarisce e libera ancora oggi. E soprattutto che Egli viene ancora oggi...

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