18 dicembre: un ministero ha bisogno dell'integrazione di molti carismi

In questo post, Padre Emiliano ci racconta di come la pratica del ministero di guarigione richieda anche altri carismi. Uno di questi è quello della conoscenza. Padre Emiliano l'ha ricevuto praticando l'obbedienza...

Anche attraverso il dono della conoscenza, Dio rivela le guarigioni che sta realizzando in mezzo alla comunità. Così si comunica a tutta l’assemblea ciò che il Signore sta facendo. Nel 1975, fui nominato rappresentante della Repubblica Domenicana per la II Conferenza Internazionale dei Leaders del Rinnovamento Carismatico a Roma. Quando comunicai questa cosa ai miei superiori, essi mi risposero: “Lascia il tuo posto ad un altro, è meglio che il paese sia rappresentato da un sacerdote nativo. Mi costò molto accettare, perché pensavo di stare perdendo un’opportunità meravigliosa per conoscere e imparare di più su questo rinnovamento carismatico; ma per fede scoprì che nella volontà dei miei superiori c’era la volontà di Dio.

Il giorno in cui avrei dovuto prendere l’aereo per Roma, ero su un cavallo a visitare una comunità perduta tra le montagne. Celebrai la Messa e pregai per i malati. Mentre pregavo in lingue mi venne in mente una parola con molta forza:epilessia. Continuai la preghiera, poi mi alzai in silenzio e finalmente rischiai per fede domandando: “C’è qui una persona che soffre di epilessia? Il Signore la sta guarendo ora”.

Ci sono stati alcuni momenti di silenzio teso che mi sono sembrati eterni, fino a quando la preside della scuola del paese ha alzato la mano e ha detto: “Padre, è mia figlia. Guardi come sta”. Quando le sono andata vicino, ho visto una ragazzina di 15 anni circa che sudava e si agitava.

Era malata dalla nascita. Il Signore l’ha guarita completamente e non ha più avuto questi attacchi.

Questa è stata la prima volta in cui il Signore mi ha dato una parola di conoscenza. Il giorno in cui ho obbedito ai miei superiori, il Signore mi ha fatto un dono che mi è servito più di tutte le conferenze che io possa aver ascoltato a Roma.

La Parola di conoscenza è un carisma dello Spirito che sorprende molto coloro che vivono questa esperienza. E’la comunicazione di una sicurezza interiore, è una certezza che non si acquisisce per riflessione, né per deduzione. E’ come un’idea che invade la nostra mente con intensità. Possiamo descriverla come una parola senza suono, una parola che viene dal nostro essere interiore e rimane nel nostro spirito per molto tempo. E risulta che, con questo pensiero nella nostra mente, siamo sicuri di qualcosa che non viene da noi ma passa attraverso di noi. L’unica cosa certa è che esiste. Credo che Natan abbia avuto una parola di conoscenza quando svelò il cuore di Davide (2 Sam 12,1-15). Pietro ha avuto anch’egli una parola di conoscenza nel caso di Anania e Saffira (Atti 5,1-11)

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