un mantello per yom kippur

Mi piace usare questo spazio per fare entrare il mondo nel nostro cenacolo di preghiera e di comunione. Oggi, voglio farlo raccontando ai voi, nostri lettori, un pò della nostra intimità...
Vi avevo scritto nel post precedente che stiamo meditando su yom kippur la festa biblica che ci dà uno sguardo speciale sul sacrificio del Nostro Signore Gesù. Ieri, ci siamo incontrati per condividere le meditazioni che ciascuno di noi aveva fatto e per pensare ad una celebrazione di preghiera che tenesse presente la particolare grazia di yom kippur consentendo di prepararci bene ai giorni santi della Pasqua.
Queste condivisioni sono sempre un momento avvincente da cui io cerco di imparare cosa il Signore vuole soprattutto dagli elementi critici che emergono.
Ecco l'elemento critico dell'ultimo incontro: il mantello. 
Vi faccio un pò di storia di come e perchè abbiamo deciso di avere un nostro mantello. Quando Luigi Grignion da Montfort parla dei consacrati a Maria li descrive così: «Avranno in bocca la spada a due tagli della parola di Dio e porteranno sulle spalle, lo stendardo insanguinato della Croce, il crocifisso nella mano destra, la corona nella sinistra; i sacri nomi di Gesù e di Maria sul cuore, la modestia e la mortificazione di Gesù Cristo in tutta la loro condotta».
Ogni volta che ci riuniamo per la preghiera ci piace tenere tra le mani la croce e il rosario e ci piaceva anche avere un segno del fatto che la copertura del sangue di Gesù ci avesse reso le vesti bianche. 
Naturalmente, oltre al discernimento, mi sono fatta venire tutti i dubbi possibili per combattere questa ispirazione, che Dio abbia pietà di me! Poi una frase del profeta Ezechiele 16,18 mi ha convinta: Passai vicino a te e ti vidi; ecco, la tua età era l'età dell'amore; io stesi il lembo del mio mantello su di te e coprii la tua nudità; giurai alleanza con te, dice il Signore Dio, e divenisti mia. Quando il Signore usa con me queste parole da seduttore, io sono fritta...
Una sorella della nostra parrocchia che ci realizza anche gli abiti per danzare, ha pregato su questa ispirazione e ci ha realizzato i mantelli. Li usiamo per pregare, soprattutto quando siamo noi a dirigere qualche incontro di preghiera o qualche celebrazione. 
Per tornare a ieri, è venuta fuori la proposta di usare i mantelli durante questa celebrazione penitenziale. In particolare, di essere rivestiti da questi mantelli dopo il segno penitenziale dell'acqua. A me è sembrato molto bello, ma se poi in parrocchia non si capisce?
In effetti, mi sono fatta prendere da questa domanda, soprattutto perchè non voglio che si confonda un segno di amore con gli abiti degli ordini religiosi o altro...
Poi, oggi, ho letto un bellissimo insegnamento su yom kippur in rete. Racconta che il Signore quando ha voluto presentare agli uomini la possibilità di chiedere perdono si è presentato a Mosè avvolto in un mantello. Secondo l'insegnamento rabbinico, il mantello rappresenta come Dio vuole vederci davanti a lui. Egli vuole vederci avvolti nel giorno dell'espiazione. Avvolgersi nel mantello vuol dire mettere tra parentesi noi stessi e presentarci al Signore nell'umiltà per chiedere perdono della distanza tra la nostra preghiera e la nostra realtà. Vuol dire anche appartenere a qualcuno; a Dio innanzitutto, a cui chi si avvolge vuole assomigliare nella misericordia e poi al popolo di Dio, perchè chi chiede misericordia e la ottiene da Dio fa piovere misericordia sul mondo intero...(come recita la preghiera che Gesù stesso ha donato a Faustina). 
Allora, ecco perchè noi indosseremo i mantelli a questo nostro speciale Yom Kippur per mostrare al nostro cuore e al mondo intero che in quel giorno, davanti al Padre io mi presenterò con una veste candida lavata nel sangue dell'Agnello e quella veste mi fa sposa-chiesa.
Mi piacerebbe sabato 24 marzo alle 16 trovare qualcuno dei lettori del nostro blog a questa celebrazione, perchè in Gesù possa crearsi una comunione "globale"...
 Io comunque quando mi presenterò davanti al Signore per chiedere perdono avvolgerò anche te che leggi nel mio mantello...

Commenti

  1. Ogni volta che posso leggo il blog, e mi piacerebbe tanto esserci il 24...spero mi riesca.
    Avvolgi anche me nel tuo mantello quando chiederai perdono al Signore, è un'immagine stupenda...una sorella che si fa portavoce per tutti....che presenta innanzi a Dio tutti noi...nella nostra miseria e nella nostra nudità...ma sono sicura che la Sua infinita misericordia avrà la meglio su tutto ciò e che se davvero lo desideriamo con cuore sincero e pentito rinasceremo a vita nuova.

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  2. Grazie!
    Io non solo porterò davanti a Gesù tutto quello che tu vuoi, ma Lui direttamente lo farà per te: Egli ha eliminato il velo della separazione tra gli uomini e Dio. E lo fa ogni volta che vai a Messa.
    Spero di incontrarti e di abbracciarti da vicino
    Tomma

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