yom kippur "profetico":portare su di sè

Vi avevo anticipato qualche settimana fa che, in questa quaresima, averemmo avuto un momento di preghiera e di riflessione sulla festa ebraica di Yom Kippur per poter meglio comprendere la settimana santa e il suo legame  con questa festa, oltre che con la festa di Pesach.
Mi ero preparata veramente di cuore a vivere questo momento, ma il comandamento dell'amore chiede, oltre al cuore, tutto il nostro essere. E' un atteggiamento difficile, più difficile di quanto si possa immaginare. Ora, mentre rifletto alla luce dello Spirito Santo, comprendo cosa significa quando diciamo che l'agnello ha preso su di sè le nostre colpe, le nostre mancanze, il nostro male.
La mia natura ribelle e controdipendente rifugge in maniera violenta da questa cosa, soprattutto quando ad esserti scaricate addosso sono le responsabilità che devono essere condivise e la sfiducia...


Tu ti esponi per tutti. Tu subisci le conseguenze. Per andare avanti in questo itinerario vi devo annunciare la mia scoperta di profezia in nella festa ebraica di Yom Kippur e nella sua realizzazione in Gesù. E'questa: "Tu ti getti in un abisso e scopri che quell'abisso è la misericordia". Solo allora la grazia di risurrezione, il più grande miracolo dello yom kippur eterno di Gesù, scende su tutti. 
Mi viene in mente l'immagine della mia cara Marthe Robin quando il venerdì Gesù le chiedeva di vivere la passione e, fino a che la grazia dello Spirito Santo non la invadeva di amore, la sua natura rifuggiva da quel dolore. Il suo padre spirituale la sentiva ripetere "no" e poi dopo un pò Marthe si abbandonava e sussurrava a Gesù il suo sì.  Lo stesso avveniva per Natuzza che pensava sempre che se avesse dovuto rivivere per l'ennesima volta la Passione non ce l'avrebbe fatta. Ogni volta, invece, ripeteva il suo sì a Gesù.
A queste anime grandi, Gesù chiedeva dolori grandi, ma anche alle nostre piccole anime Gesù chiede di tuffarsi nell'abisso e solo quando saremo dentro potremo scoprire la misericordia. Alla nostra piccola comunione di anime, Gesù ha chiesto di portare la nostra comunità solamente. Io sono ancora a pezzi e credo di stare ancora dicendo no.
Di una cosa voglio ringraziare con voi lo Spirito Santo: Egli ci ha fatto leggere nella fatica dell'intercessione, della gestione, dell'incomprensione la forza potente della sua misericordia per tutti. Credo che lo yom kippur di Gesù non sia stato piacevole, ma potente. Lo stesso è avvenuto sabato per noi. Non c'era nulla di piacevole, ma mentre stavamo lì nel vuoto abbiamo avvertito la Potenza che perdonava tutti.
A te che leggi e sei nella solitudine, nell'incomprensione, nelle difficoltà di una responsabilità, io chiedo di fare questo esperimento. Nel nome di Gesù, buttati proprio nel mezzo di questo vortice, troverai il suo amore e la sua misericordia che ti farà risorgere...


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