Dentro il Battesimo: il primo insegnamento quaresimale di Anna Katharina

Oggi vogliamo addentrarci insieme ad Anna Katharina nel grande dono del Battesimo. Nel post precedente, infatti, il primo degli impegni che ci siamo presi per piacere al nostro Sposo che viene è vivere consapevolmente questo dono.
L'8 settembre 1821 nel giorno del suo compleanno, Anna Katharina riceve un dono splendido,quello di rivivere l'esperienza della sua nascita e del suo Battesimo. Le visioni di Anna Katharina non sono un suo dono personale, sono dei carismi. In quanto tali, i carismi servono per l'edificazione di tutta la chiesa in tutti i tempi e in ogni luogo. Proprio per questo la riconosciamo beata. Con questo voglio dire che quello che Anna Kahtarina ha visto del suo Battesimo, serve anche a noi che non vediamo per poter capire ciò che, durante il nostro Battesimo, è accaduto nel mondo spirituale.
Allora lasciamoci condurre indietro nel tempo prima nella sua storia e poi guidati dallo Spirito e dalla comunione dei santi anche nella nostra: “Oggi ho visto in estasi la mia nascita e il mio battesimo in questo giorno tanto noto: io ero lì presente e provavo alcuni sentimenti particolari. Mi percepivo neonata tra le braccia delle donne che mi portarono a  Koesfeld per essere battezzata. Mi causava vergogna vedermi così piccola e così bisognosa  di aiuto e, allo stesso tempo, tanto vecchia; infatti, tutto quello che sentivo allora, come neonata, lo vedevo e lo sperimentavo di nuovo in quel momento, mescolato alle impressioni presenti. Ero molto fragile e non potevo difendermi. Le tre donne anziane, che mi portarono in chiesa, mi erano antipatiche, così come l’ostetrica, non così mia madre, che mi allattava. Vedevo tutto ciò che mi circondava: la vecchia fattoria dove vivevamo e tutto quello che c’era, così come poi non ho più rivisto, perché molte cose sono cambiate.
Vedevo in tutta chiarezza il percorso che va dalla nostra capanna di Flamske fino alla parrocchia di San Giacomo, a Koesfeld; sentivo e vedevo quello che accadeva intorno a me. Ho visto tutta la cerimonia del mio Santo Battesimo e i miei occhi e il mio cuore si sono aperti in un modo ammirabile. Vidi che quando fui battezzata, erano lì presenti il mio angelo custode e le mie sante patrone santa  Anna e santa Caterina. Vidi la Madre di Dio con il Bambino Gesù.
Fui promessa sposa a Gesù attraverso il dono di un anello. Vidi tutti i miei antenati, fino al primo di essi che fu battezzato e conobbi, in una larga serie di simboli tutti i pericoli della mia vita futura. In tutto questo sentivo la singolare impressione che mi causavano i miei padrini e i miei parenti che stavano lì e le tre donne che mi stavano antipatiche. Ho visto i miei antenati in una successione di immagini che copriva molte regioni, dal primo che è stato battezzato che aveva edificato una chiesa, nel secolo settimo o ottavo. Tra di loro vi erano varie suore e, due di esse erano stigmatizzate, ma nessuno lo sapeva, e un eremita, che era stato un uomo importante, padre di molti figli che si era ritirato dal mondo e aveva vissuto santamente.
Concentriamoci, per un attimo sulle informazioni che Anna Katharina ci dà: innanzitutto, il fatto che i sentimenti di un neonato sono vivissimi e, secondo me (e noi di Ain Kaim) estremamente intensi. La persona che ci tiene in braccio e che ci sfama fa una differenza affettiva enorme rispetto alle altre...Questa immagine mi fa pensare, tra l'altro, alla scelta dei padrini e delle madrine per un Battesimo. Qual è il criterio che ci muove in questa scelta? 
Anna Katharina ci fa capire che chi tiene tra le braccia un bambino deve essere nutriente, deve, cioè avere la capacità di nutrire la sua necessità di amore.
Alla cerimonia di un Battesimo ci sono tutta una serie di invitati invisibili. In realtà ad ogni Battesimo invochiamo i santi, ma mentre noi pensiamo di pregare gente di un'altra dimensione, essi sono lì, intorno alla vasca battesimale, a pregare con noi!


Ancora, l'albero genealogico: tutta la nostra genealogia di battezzati, dal primo che ha incontrato il Signore, è in chiesa con noi. Immaginate quanta importanza ha avere famiglie sante! Più santi avremo nel nostro albero genealogico, più ricchezze potremo godere dal cielo...
E poi l'immagine sponsale. Ho studiato che, negli anni passati in Campania, c'era l'abitudine di vestire un bambino da battezzare con un abitino cucito dall'abito da sposa di sua madre. Oggi, abbiamo completamente perso ogni legame sponsale con i sacramenti. Essi invece, a mio parere, possono essere valorizzati solo ritornando alla grazia dell'anticipazione sponsale che ciascuno di essi comunica.
Ed ora, nel silenzio della tua camera, invoca lo Spirito Santo ed Anna Katharina ti accompagnerà nella parrocchia dove hai ricevuto il Battesimo, perchè la sua visione diventi anche tua. 

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