Generare ed educare i santi: il nostro impegno per la quaresima

Eccoci! Siamo entrati oggi nel deserto del fidanzamento, in questo tempo speciale di intimità e di lotta prima della manifestazione del trionfo della vittoria del nostro Signore Gesù. Il tempo di quaresima, come il fidanzamento, è tempo di rinuncia e di conquista insieme.
La prima cosa a cui noi, oggi, decidiamo di rinunciare è la mediocrità di una fede che si accontenta della preghierina (superstiziosa...), del frequentare la parrocchia quando si deve, dell'immagine di "buoni"che ci serve per fare un pò di lifting alla nostra visione di noi stessi...
La beata Anna Katharina ci insegna che le mezze misure non appartengono allo Spirito Santo. Nella "Vita della Madonna"che abbiamo la grazia di meditare ormai dall'Avvento, Anna Katharina ci parla di santi, di persone sante che, grazie alla loro intimità con lo Spirito Santo, generano e formano santi. Vi ho già parlato nei mesi precedenti degli antenati di Gesù, di Elisabetta e Zaccaria, di Maria e Giuseppe. Da Abramo fino a noi, lo Spirito viene a sposarsi con i nostri desideri e sogni e non con le nostre mezze misure di vita anonima!
Il nostro Sposo ci vuole santi, altrimenti ci allontanerà...
"Allora come fare?"-vi starete sicuramente chiedendo.
La nostra proposta è questa e ve la presentiamo usando degli esempi presi dalla vita di coloro che noi vediamo già davanti al trono dell'Agnello con la veste candida del popolo sacerdotale-nuova Gerusalemme: 1. il Battesimo e la consapevolezza di esso: dal grande Elia-Giovanni fino ad oggi, i nostri fratelli e Maria, la Madre ci invitano a "stare dentro"la grazia battesimale. Grazie a questa grazia, io sono santo e se invoco lo Spirito questa santità, questo matrimonio io lo sperimenterò e lo mostrerò generando ed educando altri santi.
La seconda cosa a cui decidiamo di rinunciare è vivere fuori dalla Chiesa e dal sacerdozio. Viviamo come se queste due realtà fossero di altri e noi fossimo i supervisori di una chiesa e di un sacerdozio altrui. Perfino chi ha un ruolo della chiesa, si calcola il tempo da donare al Signore. Che visione anticristica! Tu non doni niente, ma sei il povero che entra nella reggia per ricevere e il destino di quella reggia dipende da te.
Ecco la proposta per "vivere"questa altra rinuncia e conquistare lo Sposo :
2. la Messa: il papà di Anna Katharina, un altro uomo che ha aiutato lo Spirito Santo a generare una santa, quando lavorava nei campi e sentiva le campane della Messa si toglieva il cappello, faceva silenzio e cominciava a pregare e cantare sintonizzandosi col cuore sulla Messa. La domenica a casa rileggeva il brano del Vangelo dopo il pranzo e aggiungeva una sua riflessione per stimolare la sua famiglia...non credo servano commenti o proposte concrete da aggiungere.
La terza rinuncia è costosa: rinunciare alla paura. Abbiamo paura di mostrare i segni della nostra fede, di annunciarli. Paolo diceva: "Io annuncio Cristo e Cristo crocifisso". Quanta paura abbiamo di mostrare il segno della nostra vittoria, di portarlo addosso, di segnarci profondamente. La croce ci fa vincere!
Concludiamo con questo altro piccolo segno di conquista:
3. la croce: Mostrare la croce, farla bene e insegnare ai nostri figli a farla bene e a valorizzarla. I bambini di Fatima a cui oggi guardiamo con amore particolare nel giorno della nascita al cielo di Lucia ci raccontano un gioco che possiamo fare grandi e piccoli. E' il classico gioco dei pegni, ma la variante che i nostri piccoli angeli avevano inventato è un modo per amare Gesù sulla croce. Quando, infatti, a Giacinta toccava di pagare un pegno, lei sceglieva sempre di baciare le piaghe di Gesù.
Ecco ciò che noi viviamo in questo tempo e ci piacerebbe che tanti di voi potessero unirsi a noi!
 Buona Quaresima!


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