Adesso sì che possiamo parlare della Messa!

Per condividere con voi l'ultimo elemento che Anna Katharina ha usato con noi per avvicinarci a Gesù durante questa quaresima ho voluto aspettare questo giorno santo e nuovo.
La Pasqua è la conclusione del rito terreno di Grande Espiazione che Gesù e il Padre hanno ideato per santificarci. Ora abbiamo la Via al Cielo, possiamo entrare nel Santo dei Santi ed essere adornati delle preziosità dello Sposo.
Ecco perchè oggi guardiamo alla Messa. In questi giorni, i santi, in maniera speciale ci hanno parlato di questo evento eccezionale, con loro lo ha fatto Papa Francesco e, ormai dall'inizio dell'anno, in parrocchia stiamo approfondendo la riforma liturgica avvenuta durante il Concilio Vaticano II attraverso gli scritti di Papa Benedetto.
Credo di aver capito una cosa da tutte queste spiegazioni: la Messa è un mistero. E' necessario che lo Spirito Santo ci riveli il senso sacro delle azioni, dei gesti, dei paramenti per poter entrare in questo mistero. Senza la rivelazione del senso, i significati ci sembrano vuoti e opinabili. 
La mia Anna Katharina, nella descrizione dell'ultima Messa della Madonna, racconta:" Quando gli Apostoli volevano celebrare il rito religioso, questo tavolo veniva trasportato alla destra del focolare ed appoggiato al muro; allorché la cerimonia era conclusa, il tavolo veniva riposto al suo posto d'origine. Dinanzi all'altare vi era un piedistallo ricoperto su cui stavano i rotoli dei Sacri Scritti. I lumi ardevano al di sopra dell'altare sul quale si trovava un vaso a forma di croce, fatto di
materia brillante, simile alla madreperla: era largo appena un palmo di larghezza e di
lunghezza, conteneva cinque scatole chiuse da coperchi d'argento. La scatola centrale
racchiudeva il Santissimo Sacramento; le altre contenevano crisma, olio, sale ed altri
oggetti benedetti...quando essi offrivano il sacrificio della nuova Alleanza, avevano sempre con loro le Ossa di profeti o di martiri.Infatti questa santa tradizione era legata a quella degli antichi Patriarchi che, quando offrivano sacrifici, portavano con loro le ossa di Adamo o di qualche altro antenato sul quale era scesa la Promessa. Il Salvatore, durante l'ultima Cena, aveva insegnato agli
Apostoli a fare così".
A questo voglio aggiungere una piccola parte dell'omelia che Papa Francesco ha rivolto ai sacerdoti durante la sua prima Messa crismale dopo l'elezione: Le vesti sacre del Sommo Sacerdote sono ricche di simbolismi; uno di essi è quello dei nomi dei figli di Israele impressi sopra le pietre di onice che adornavano le spalle dell’efod dal quale proviene la nostra attuale casula: sei sopra la pietra della spalla destra e sei sopra quella della spalla sinistra (cfr Es 28, 6-14). Anche nel pettorale erano incisi i nomi delle dodici tribù d’Israele (cfr Es 28,21). Ciò significa che il sacerdote celebra caricandosi sulle spalle il popolo a lui affidato e portando i suoi nomi incisi nel cuore. Quando ci rivestiamo con la nostra umile casula può farci bene sentire sopra le spalle e nel cuore il peso e il volto del nostro popolo fedele, dei nostri santi e dei nostri martiri, che in questo tempo sono tanti!Dalla bellezza di quanto è liturgico, che non è semplice ornamento e gusto per i drappi, bensì presenza della gloria del nostro Dio che risplende nel suo popolo vivo e confortato, passiamo adesso a guardare all’azione. L’olio prezioso che unge il capo di Aronne non si limita a profumare la sua persona, ma si sparge e raggiunge “le periferie”. Il Signore lo dirà chiaramente: la sua unzione è per i poveri, per i prigionieri, per i malati e per quelli che sono tristi e soli. L’unzione, cari fratelli, non è per profumare noi stessi e tanto meno perché la conserviamo in un’ampolla, perché l’olio diventerebbe rancido … e il cuore amaro.Il buon sacerdote si riconosce da come viene unto il suo popolo; questa è una prova chiara. Quando la nostra gente viene unta con olio di gioia lo si nota: per esempio, quando esce dalla Messa con il volto di chi ha ricevuto una buona notizia.
Io credo che se durante la Messa cominciassimo ad aprire il cuore alla potenza dello Spirito Santo e alla voce dei suoi santi potremmo sperimentare che, ogni giorno, si realizza per noi un miracolo misterioso che ci fa rivivere tutto Gesù, dall'Incarnazione al dono dello Spirito Santo, ci porta nella casa del Padre e ci consente di vedere Dio, perchè noi saremo come Egli è...
Che possiate vivere con questi occhi speciali dei santi le Messe sante a cui in questi giorni di vittoria e di novità partecipiamo!
Auguri!

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