Lo Spirito Santo ci indica come proteggere e guarire la chiesa e la famiglia

A me fa tanto sorridere l'atteggiamento di tanti cattolici e cristiani in questo tempo storico: alcuni sembra che siano impauriti dal mondo e dalle sue seduzioni, altri un pochino strizzano l'occhio alle "pseudonovità"di questo nostro tempo...
E poi c'è chi, da un lato teme il rinnovamento del nostro papa Francesco, dall'altro, chi si aspetta anche che dica a Gesù di aggiornarsi un pò...
Noi sentiamo di non stare nè con gli uni nè con gli altri.
Per noi, lo Spirito Santo agisce ora nei gesti e nelle parole del papa, del nostro Francesco e ci indica la strada.
Innanzitutto, ho già scritto su questo blog di quanto ci abbia colpito la consacrazione della città del Vaticano a S. Michele e a S. Giuseppe. In quell'occasione, però mi ero molto soffermata di più sulla figura di S. Michele.
Oggi, in occasione del Sinodo e dell'approssimarsi della sua festa, vogliamo guardare a S. Giuseppe e alla grande importanza che dà a lui il papa come protettore della chiesa e del mondo.
A protezione del Vaticano e di tutta la chiesa, il nostro Francesco ci indica l'angelo della lotta contro il male ed il papà di Gesù. Un angelo e un padre: queste due immagini mi ricordano le figure a cui affidiamo la protezione dei neonati fin dal grembo materno quando facciamo Ain Karim. Ad un angelo (anche se non Michele, ma Gabriele) e ad un padre Dio ha affidato suo figlio fin dal grembo materno.
Poi, l'introduzione di S. Giuseppe nelle preghiere eucaristiche del Messale Romano, definito Sposo della beata Vergine Maria. Questo decreto firmato dal Papa il 1 maggio 2013 mi ha colpito tanto, perchè proprio in quel periodo alcuni fatti di cronaca stanno riportando la nostra attenzione sui furti di ostie che avvengono nelle nostre chiese. Purtroppo, nel momento in cui vi scrivo, ancora abbiamo notizie di queste azioni dolorose compiute contro il Corpo di Gesù. Ieri, un articolo di "La Stampa"di Torino riportava uno stralcio da un'intervista del vescovo Nosiglia, il quale invitava i fedeli a riappropriarsi della chiesa come della loro case e a prendersene cura giorno e notte. E anche qui, ho pensato a Giuseppe e a Maria, che insieme con gli angeli, passano la loro vita e la loro eternità ovunque sia Gesù, soprattutto essi stanno davanti all'Eucarestia.
Anche questo, secondo noi, è un grande insegnamento che viene dallo Spirito Santo da questo gesto del Papa. Ogni famiglia deve diventare custode dell'Eucarestia e del tempio del Signore: è un invito che, anni fa, abbiamo sentito da una leader di danza cristiana e lo sentiamo forte oggi per tutte le famiglie e per ogni uomo e ogni donna.
Infine, la splendida preghiera del 29 dicembre 2013, in cui il nostro Francesco invita la chiesa intera ad unirsi alla Sacra Famiglia per supplicare Dio di mandare lo Spirito santo sul Sinodo dei Vescovi sulla famiglia ora in svolgimento.
Ecco il testo della preghiera:
Gesù, Maria e Giuseppe,
in voi contempliamo
lo splendore dell’amore vero,
a voi con fiducia ci rivolgiamo.
Santa Famiglia di Nazareth,
rendi anche le nostre famiglie
luoghi di comunione e cenacoli di preghiera,
autentiche scuole del Vangelo
e piccole Chiese domestiche.
Santa Famiglia di Nazareth,
mai più nelle famiglie si faccia esperienza
di violenza, chiusura e divisione:
chiunque è stato ferito o scandalizzato
conosca presto consolazione e guarigione.
Santa Famiglia di Nazareth,
il prossimo Sinodo dei Vescovi
possa ridestare in tutti la consapevolezza
del carattere sacro e inviolabile della famiglia,
la sua bellezza nel progetto di Dio.
Gesù, Maria e Giuseppe,
ascoltate, esaudite la nostra supplica. Amen.
Questa splendida preghiera è diventato anche un pò il motivo ispiratore degli incontri che alcune famiglie della nostra parroccchia stanno vivendo per rispondere al questionario sul sinodo e per impegnarsi a cercare la santità e la guarigione che Dio vuole portare nella vita di famiglia. In questo tempo, secondo noi, la benedizione e l'intercessione della Santa Famiglia potrà fare miracoli per prepararci al Regno del Cuore Divino di Gesù che sta per venire.
Domani 1 marzo alle ore 16 ci vedremo per questo. Chiunque voglia può unirsi a noi.
Maranathà, vieni signore!

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