Non mi piacciono le statue delle Madonne piangenti e vestite di nero. Mi fa un pò impressione soffermarmi a guardare nella mia parrocchia di origine la statua della Madonna con le spade conficcate nel petto. Tendo a passare velocemente e a non guardare. Certi dolori, inevitabilmente, li vuoi tenere lontani, perchè ti rimbombano dentro. Ti creano delle esplosioni nel cuore.
Tuttavia, la mia scuola di amore che è il Centro per la famiglia e la coppia mi ha portato a guardare dei dolori che mi spaventano. Li ho "dovuti" abbracciare, e, vi garantisco che l'effetto è stato impressionante, ma più reale, perchè non si tratta di abbracciare una statua piangente, ma una persona vera.
E'impressionante che Dio ci chieda di accompagnare certi dolori, di mettere le mani in certe ingiustizie che ti fanno rabbrividire e per le quali, per quanti strumenti professionali tu possa avere, ti senti piccolo e...stavo per scrivere impotente, ma impotente no...impressionata!
Non mi sento impotente per due motivi: 1) ci sono situazioni che trovano al Centro l'ultima spiaggia di un'accoglienza empatica. Di solito le hanno attraversate tutte: professionisti della salute, preti, maghi, cartomanti, ma la situazione è così ingarbugliata che vengono lasciati soli e più poveri di prima...; 2) avviene sempre qualcosa durante i colloqui in cui io percepisco che la Speranza e la Vittoria di Gesù stanno agendo durante il colloquio. Vi faccio semplicemente un esempio: mentre una persona sta parlando di tante cose dolorose che ha fatto, di cose brutte non condivisibili, soprattutto cristianamente, all'improvviso si ferma, mi guarda e mi dice: "Tu ci credi al male? Io penso che anche nel mio caso sia intervenuto il male". Al mio semplice "si", la persona si scioglie e si apre una via di collaborazione per cominciare a vedere la luce, ad andare altrove, a credere in sé. Quando davanti ai miei occhi si apre questo squarcio, io penso al giorno della resurrezione in cui quella Donna con le spade nel petto si mette ad urlare perchè Dio ha cambiato il suo lutto in Vittoria.
Sto imparando a pensare che per stare vicino a certi dolori, per toccarli, per abbracciarli non basti un cuore buona, una buona volontà, una competenza professionale. Quello serve, ma ciò che fa la differenza è l'Amore espresso, è toccare le ferite.
L'altro giorno un ragazzo, ponendomi una grande sfida, mi ha detto: "Tu mi accompagni?". Anche lì, io mi sono sentita come quando passo davanti alla statua di quella Donna piena di spade con la voglia di girare la faccia dall'altra parte. L'ho guardato negli occhi e gli ho detto: "Ok, ti accompagno".
Sarà la forza del suo cuore e quella di Dio a mostrare la Gloria e la Vittoria in quella sofferenza.
In tutto questo lavoro, mi sento accompagnata da un uomo stupendo. Una persona che se lo ascoltate e lo vedete nei video, vi sembrerà innocuo, invece è un gigante dell'amore. Parlo di don Pino. Don Pino Puglisi. Questo grande educatore ha messo le mani nei cuori feriti di tanti giovani e penso che abbia tirato tante spade dal Cuore di quella Donna piena di dolore che è Maria, ma che è anche la Chiesa. Da don Pino mi sento protetta e spero che quando sono inorridita, con la voglia di fuggire, mi presti il suo sorriso. Quel sorriso che converte i cuori e strappa gente al male.
E chissà...può darsi che Gesù al suo ritorno mi dirà che in queste persone ferite, in quella che mi ha fatto più impressione, io ho incontrato Lui...intanto io Lo aspetto!
Maranathà, vieni Signore!

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