Novembre: il mese in cui la natura è il più grande evangelizzatore

La nostra tradizione cattolica in questo mese ci fa riflettere sui santi e i defunti. Ci fa meditare sulla speranza di una vita dopo la morte.
Nel mondo in cui siamo immersi, il nostro rapporto con la morte e con la fede nell'aldilà diventa sempre più difficile, perchè, avvicinandoci sempre di più alla mercificazione dell'esistenza, abbiamo perso i ritmi naturali e il legame profondo che il nostro essere ha con quei ritmi.
L'ambiente naturale è rimasto l'unica realtà che, senza retorica, ci sa mostrare la morte e il grande movimento verso la rinascita che Dio ha saputo trasfondere in esso. 
Se, in questi giorni, camminiamo per i nostri parchi, se guardiamo i colori del cielo, se sentiamo sulla nostra pelle il freddo che punge sempre di più, ci accorgiamo che tutto va verso un decadimento, uno spegnimento. Addirittura, anche nei giardini delle nostre città, molte delle bellissime foglie rosse e gialle che tanto ammiriamo, marciranno presto ai piedi dell'albero su cui sono vissute.
Tuttavia, la natura si fida di Dio e va verso questo riposo. E' profondamente in comunione col senso che il Padre vuole dare all'universo e alla storia. Si trasforma. Mi fa venire in mente il rituale  delle esequie che recita: "Ai tuoi fedeli, Signore, la vita non è tolta, ma trasformata".
Inevitabilmente, come per qualsiasi realtà di questo universo, questo destino tocca anche noi. Anche il nostro corpo, tornerà alla terra che lo ha generato e una nuova vita ricomincerà. Il nostro corpo parterre di nuovo alla terra e la nostra anima comincerà a vivere in un mondo nuovo. Il grande viaggio, però, non è finito perchè corpo e anima saranno vigili ad attendere la venuta del Re che farà nuove tutte le cose nel suo grande giorno!
Come ho scritto sopra, è
 difficile trovare parole per esprimere la fede in questo mistero grande, ma, se ci mettiamo ai piedi di un albero, sentiremo quanto questi sappia parlarci di resurrezione molto più di chiunque altro. Le creature sanno che il Padre ci ha creati per risorgere. Il loro ciclico rinascere parla di questa meravigliosa speranza.
Mi piace terminare sempre questi post con una proposta esperienziale. Anche se è freddo, proviamo ad andare nella natura, nel posto dove viviamo e proviamo ad ascoltare il messaggio di speranza che le creature ci donano. Sono sicura che la nostra fede ne beneficerà profondamente.
Maranathà, Vieni Signore!

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