..."mentre erano chiuse le porte"...

E' risorto! Questo messaggio, quest'anno, è strano alle nostre orecchie. Forse, quest'anno, più che mai, la nostra situazione spirituale è simile a quella dei dodici. Sono chiusi nel cenacolo, perchè intimoriti dalla Gerusalemme che si trova intorno a loro. Avvertono il costante pericolo di vita.Sono addolorati, delusi, non riescono a vedere al di là di quella stanza dove hanno celebrato. L'unica cosa che vorrebbero è tornare alla vita di prima, che non era bella, ma, almeno, consentiva loro di avere il Maestro sempre a disposizione, di assistere ai suoi miracoli; avevano la quotidianità, il lavoro, la libertà, quel pizzico di orgoglio di essere discepoli di Uno che aveva tanta autorità. E'risorto!
E' strana la voce di Maria di Magdala tra quelle porte chiuse. E' strana, ancora di più, perchè il Maestro era l'unico che le aveva dato dignità, quindi poteva essere logico che avesse le allucinazioni per la sua morte. Non c'era e non ci sarebbe stata più al mondo una persona che l'avrebbe amata così. Come credere ad un annuncio così sconcertante, quando noi abbiamo visto in che modo si muore senza amore, senza pietà, nella solitudine. Come credere a Maria, quando siamo tutti insieme nel Cenacolo, ma ci sentiamo soli. Stiamo vivendo qualcosa di traumatico! Qualcosa, però, accade, a Gerusalemme tra quelle porte chiuse e qualcosa è accaduto anche a noi al tramonto del sole di ieri. Egli, il Risorto, viene nel Cenacolo, mentre sono chiuse le porte. Si svela al nostro sconcerto e porta la pace! Noi, questa notte, abbiamo assistito a questa visita. Certo: abbiamo ancora chiuse le porte, ma comincia un tempo in cui Gesù, il Signore, ci istruirà in modo speciale. Noi staremo con il Risorto.
E quello stare insieme a Lui, ci farà ancora una volta comprendere le sue vie, il suo amore, darà nuova luce alle nostre Scritture. Fino a che non si compirà quella promessa, a Gerusalemme, come per noi oggi, la promessa che ci darà voce per gridare a porte aperte, nella "nostra" Gerusalemme: "Gesù, è il Signore!". Ci saranno ancora Stefano e Giacomo, lotteranno ancora forze visibili e invisibili contro di noi, ma questo non spegnerà nel mondo la nostra voce. Grideremo questo annuncio in un mondo nuovamente infiammato dalla Pentecoste d'amore. Nel grande cenacolo del mondo senza porte nè confini, ad una sola voce, tutti grideremo: "Maranathà, vieni Signore!" Buona Pasqua!

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