Alcune donne, la cui testimonianza non vale (per gli ebrei e non solo), dicono che l'hanno visto Risorto

Le letture dei Vangeli di Pasqua sono molto significative. Mi fanno pensare a quanto la comunità di persone, che aveva vissuto l'evento della resurrezione, si stesse facendo sconvolgere la mente, il cuore, la cultura, la società da qciò che era accaduto. Non mi voglio troppo soffermare su questa cosa, perchè ci sarebbe da scrivere molto. Vi dico solo che sono orgogliosa di questa chiesa degli inizi che non ha avuto vergogna di scrivere al mondo e al futuro tutte le sue contraddizioni interiori ed esteriori. Questo è uno dei motivi per cui credo nella chiesa, non lo dico solo nel credo; ci credo perchè commette sbagli e non li nasconde e perchè sa lasciarsi scuotere da messaggi che magari per il mondo non valgono niente. Contempliamo insieme alcuni aspetti della risurrezione di Gesù? Dunque, cominciamo dal Vangelo che abbiamo letto ieri, durante la Grande veglia pasquale. Le donne vedono il Signore risorto e Gesù le manda a dire che è Risorto. Ancora oggi, per gli ebrei, pensate un pò allora, e, purtroppo, anche nella vita quotidiana di società e chiese che si credono avanzate come la nostra, la testimonianza di una donna vale meno di quella di un uomo. Al tempo di Gesù per essere esatti, non valeva niente.
Gesù affida il messaggio più potente, per gli ebrei e per tutti gli uomini, a persone che non hanno credibilità. Rileggi la frase di sopra, per piacere. Cosa ti risuona della nostra chiesa, della tua vita? Ora soffermiamoci sul messaggio che le donne devono riportare ai discepoli: "andate ad annunciare ai miei fratellii che vadano in Galilea"(Mt.28,10) Gesù, che è l'Uno, non pensa per cose che si spezzano. Il diavolo spezza, Gesù unisce. Vuole continuare da dove ha cominciato. I discepoli, invece, sono chiusi nel cenacolo per timore dei giudei, ci dice il Vangelo. Non andranno proprio da nessuno parte. Hanno fermato tutto lì a venerdì. Gesù andrà da loro.
"Gesù vieni anche da me":è'la preghiera che ho fatto stamattina per me, non appena la luce del sole di Pasqua è entrata nelle mia stanza ed è l'augurio che faccio a te che leggi. Che in questo tempo il Risorto possa apparire proprio nel mezzo del luogo del tuo sconvolgimento. Lì dove sei chiuso e non puoi uscire. Lì dove hai paura perchè il furore dei tori di Basan che si sono accerchiati intorno al servo sofferente, ora stanno aspettando te. Lì dove la confusione e l'incredulità la fanno da padrone. Infine, la pace. Il dono di Gesù risorto è la Pace. In uno strano lunghissimo discorso che nel Vangelo di Giovanni, precede i momenti della Passione, Gesù descrive una pace diversa da quella del mondo. Cosa vuol dire? Ho letto un libro molto forte di uno psicanalista statunitense che si intitola "Un terribile amore per la guerra". In questo libro Hillman, questo è il nome dell'autore, dice che noi definiamo la pace sempre come assenza diguerra o come fine della guerra, ma come specie umana non abbiamo i termini per definire la pace. Gesù porta una pace diversa, che non possiamo esprimere probabilmente con le parole, ma che si sente da dentro e dipende da quanto quel soffio di Spirito Santo abbia spazio in noi. E' quel soffio che dà Pace alle vite, alle famiglie, alle comunità, alle chiese, ai Paesi. Il Venerdì Santo vorrei volare sulla croce a rubare quell'ultimo soffio dalla bocca di Gesù. Oggi Gesù quel soffio viene ad emetterlo nel luogo dove ciascuno di noi è rinchiuso. Buona Pasqua! Maranathà, vieni Signore!

Commenti

  1. Davvero dei concetti che abbiamo sono irremovibili solomlo spirito di dio.può aiutarci ad abbatterli

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