Meditazioni per la festa dell'Immacolata II giorno: comincia il riscatto!

"Cristo ci ha riscattati" (Gal. 3,13): nel corso della nostra vita proviamo tutti la sensazione di essere prigionieri di qualcosa o di qualcuno che non ci permette di essere felici. I nostri errori, le ferite generazionali e ancestrali, i limiti della nostra umanità, tropo spesso ci fanno sentire in gabbia. Io lo vedo così il serpente antico, il diavolo. Lo vedo come uno che ci sottolinea i limiti, la morte, il dolore. E'come se stesse lì a metterci davanti ciò che a noi manca,che non potremo avere, che non siamo. E' una voce che sentiamo risuonare in noi o una sensazione che proviamo nel profondo. Credo che lo stesso faccia davanti a Dio. Maria gli schiaccia la testa quando fa così!
Tra le immagini di Maria che mi porto nel cuore, c'è proprio quella in cui schiaccia la testa al serpente. Maria non conosce la sensazione che ho descritto sopra, perchè, al contrario di Eva non ha vergogna di come è: "ha guardato l'umiltà della sua serva" (Lc1,48). Ella mette la sua umiltà, la nudità che Eva ha coperto sotto lo sguardo di Dio. Questo la rende gravida di Colui che riscatta ognuno di noi dall'accusatore. Nella festa ebraica di Rosh ha shana, il capodanno ebraico, gli ebrei si mettono sotto lo sguardo di Dio, come le pecore vengono passate in rassegna dal pastore. Se proviamo a fare, per un momento, questo esercizio di preghiera e ci ascoltiamo, possiamo capire tante cose sul nostro rapporto con Dio... Ora, però lasciati un attimo guidare da questo invito. E' l'invito di S. Alfonso nella sua bellissima poesia: "Quann nascett ninn... Prova a lasciarti guardare dal Messia neonato che, in molte immagini che ci sono familiari, Maria ha tra le braccia. In quello sguardo puoi sentire il riscatto tuo, dei tuoi errori, delle tue sofferenze, di ogni male... Lo sguardo di Gesù è l'unico sguardo attraverso il quale Dio posa i suoi occhi su di noi! Nel Natale che sta per venire e sempre, lo sguardo di Dio ti fa sentire che Gesù ti ha riscattato e Maria, per te, ancora una volta, schiaccia la testa del serpente. Maranathà, vieni Signore!

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