Meditazioni per la festa dell'Immacolata, settimo giorno. Il cuore

Per noi che siamo cresciuti e siamo imbevuti di cultura napoletana, la spiritualità del cuore è familiare. Espressioni come: "Te teng rind o' core" e "Si o core mio", ci sono familiari ed esprimono quanto sia speciale una persona per noi. La spiritualità del cuore, o come la chiamo io, dei Cuori, è riassunta in un atteggiamento che la Lettera ai Romani descrive così: "Rallegratevi con quelli che sono nella gioia, piangete con quelli che sono nel pianto". (Rm.12,15) Da quando, dopo l'annuncio dell'angelo, lo Spirito Santo ha abitato in Maria, Ella ha cominciato a vivere secondo questo atteggiamento e non ha mai smesso.
E' andata al di là dei suoi interessi personali, della sua vita, dei suoi amori, persino del suo amore per il Figlio, condotta, trascinata dallo Spirito Santo che la spingeva a fare così. E lo fa ancora oggi! Pensate, per un attimo, a tutte le apparizioni mariane e ai prodigi che segnano la storia delle chiese e dei popoli: è come se Maria, trascinata dalla Spirito Santo, ancora non si sia fermata. Ancora va a rallegrarsi con chi gioisce e a piangere con chi sta piangendo. Viene anche da te! ATTENZIONE! Quando Maria arriva, succede ciò che è successo ad Elisabetta. Il Vangelo ci dice che "Elisabetta fu colmata di Spirito Santo" Lc.1,41). Lo stesso Spirito che trascina Maria, trascina anche te a gioire con chi gioisce e a piangere con chi piange. La chiesa è questo. Maranathà, vieni Signore!

Commenti