E' Risorto per te!

In questo triduo santo ho sentito dire tanto spesso: "Gesù è morto per te!". E' un atto d'amore grande, anche preso così, semplicemente, nel senso di dare la vita per un altro. Se pensate, però, che questo sia il senso, sappiate che non è così. La potenza e la portata del suo gesto non solo degli atti di amore eroico, ma hanno una portata molto più ampia. Io ho trovato il senso completo di questo dono, in una festa che il popolo di Israele celebra. E' la festa di Yom Kippur. In quella festa, il Signore perdona i peccati del suo popolo, aiutandoci ad entrare in modo illuminante nelle profondità del mistero pasquale stesso. Il post diventerebbe davvero troppo lungo, se vi spiegassi tutta la simbologia della festa e la sua correlazione con l'intero mistero della Pasqua cristiana. Voglio solo qui specificare che Gesù, nella Risurrezione, ritorna da una morte avvenuta per aver preso su di sè i miei peccati e ritorna uomo nuovo. E' il segno che il peccato e la morte, le barriere che tu avevi per entrare alla presenza del Padre, non esistono più. Ora,la tua veste è "candida come la neve". In Yom Kippur c'è un segno forte, il sommo sacerdote asperge il popolo con il sangue dell'agnello sacrificato e per quel sangue il popolo viene reso puro. In Gesù non è più un simbolo, è storia. E' avvenuta nella sua storia, e, grazie a lui, avviene oggi nella tua. Il Risorto ti fa risorgere dalle morti della tua vita e dalla tua stessa morte. Gesù non è risorto dai morti per una dimostrazione di Potenza, ma per realizzare il sogno di Adamo di essere come Dio. Per questo nel silenzio del Sabato è andato a strappare la sua anima dagli inferi. Ora ti precede in Galilea, nel luogo dei sogni impossibili, nel luogo in cui anche il tuo sogno aspetta di essere realizzato. Questo è difficile da credere: che uno muoia per me, va bene, ma che uno risorga per me, per farmi partecipe della vittoria sui miei peccati e sulla mia morte, questo è complicato da accettare... L'inaudito di questo amore è questo! Ci crediamo? Oggi, ricordiamo che il Messia di Nazaret ha cambiato la storia e celebriamo che viene a cambiare la nostra. Viene alle nostre tombe vuote, quelle dove piangiamo il Dio morto, nei nostri cenacoli chiusi dalla paura e dalla diffidenza, nella rassegnazione delle nostre delusioni. Oggi Egli viene a te, vivo per te,
con la veste bianca lavata dal suo sangue! Maranathà, vieni Signore!

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