Il senso di vuoto e di smarrimento di questo Sabato Santo, per me, è stato fortissimo.
Vuoto e smarrimento che stanotte, nella grande veglia pasquale, è diventato più forte.
Pensavo alle donne: l'unica cosa che gli restava del loro amico, del loro Maestro era quel corpo morto. Neppure più quello era loro concesso di toccare. "Ci mancava solo questo! "- ho immaginato che esse avranno pensato. Come lo penso io, davanti alle tante fatiche e ingiustizie che vivo e vedo vivere ogni giorno da chi incontro.
Chiedono aiuto a Pietro. Avevano sentito che Gesù, quella sera, durante quelo strano e scioccante Seder di Pesach, gli aveva detto: "Conferma i tuoi fratelli" (Lc 22,32). Esse sperano che Pietro possa fare qualcosa per riavere almeno il corpo del Signore. Anche Pietro, però, si limita a vedere che i teli e il sudario erano stati sistemati in luoghi diversi. Giovanni, che va con Pietro, fa un'esperienza diversa: vede e crede.
Qui comincia l'esperienza del Risorto: vedere un segno e credere!
Mi colpisce tantissimo la sincerità degli apostoli sulla grande confusione nel riconoscere i segni del Risorto. Non si pongono per niente il problema che racconti così confusi possano intaccare la loro credibilità. Oggi, credo di averne compreso il perchè. Essi raccontano la propria esperienza, ma sanno che tu non potrai credere se non farai anche la tua.
Ogni anno, mi dico sempre: "quest'anno, arrivo al sepolcro proprio sfinita, sempre più stanca, sfiduciata, penso proprio che non riuscirò a vedere i segni della Risurrezione!". Invece, anche se niente intorno cambia, la mattina di Pasqua, quei segni li vedo e sento la sua voce che mi chiama, come ha chiamato Maria, facendola cambiare direzione dello sguardo.
Vi racconto dove l'ho visto: nei battesimi di catecumeni adulti, che a migliaia, questa notte in tutto il mondo si sono fatti immergere nella sua Morte e risurrezione. La cosa più bella è che, tra queste migliaia, ci sono giovani che, nei nostri territori più difficili, quelli delle periferie,mi riferisco a Napoli est, nel caso specifico, di cui nella cronaca si parla solo per morte e sparatorie, si fanno battezzare. Gesù continua a chiamare nelle Galilee delle gentie a meravigliarci! Vedo i segni del Risorto nell'affetto tra persone diverse, che niente metterebbe insieme, ma che sono in una comunione che nè le distanze fisiche, nè il tempo riescono a rompere. Questa è la chiesa che nasce dal Risorto!
Lo vedo ancora nei piccoli gesti d'amore, magari insignificanti per i più, ma che nutrono e sanno far rialzare il capo.
Mentre scrivo queste cose, ho in mente fatti reali e concreti, con nomi e situazioni che rivedo davanti agli occhi mentre scrivo, ma puoi sperimentarli solo se vai al sepolcro vuoto. Lì, in quel vuoto terribile da sperimentare, l'angelo dirà qualcosa anche a te. Questa frase, ti permetterà di girarti verso la vita, verso il Vivente, come ha fatto Maria, ti permetterà di convertirti, ancora una volta e di andare dove la Vita ti chiama.
A me piace sempre parlare e scrivere dell'atteggiamento dell'Amata del Cantico dei Cantici(3,4): "Sul mio letto, lungo la notte, ho cercatol'amato del mio cuore;
l'ho cercato, ma non l'ho trovato. «Mi alzerò e farò il giro della città;per le strade e per le piazze;voglio cercare l'amato del mio cuore».
Alzati e vai a cercare ciò che ti serve, poi gli angeli ti diranno cosa fare!
Maranathà, vieni Signore!
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